Giuseppe De Stefano
13/09/2016

Bonifiche: RemTech e Ministero a Taranto per un laboratorio “in scala 1:1”

Ultimo aggiornamento: 1 Settembre 2016 alle 13:09

Una collaborazione ampia che sottragga al Ministero la condizione di “supercommissario”. Un coinvolgimento largo che permetta a tutti gli interlocutori locali, pubblici e privati, di lavorare sulle fasi di bonifica dei siti inquinati. È con questo spirito che si vuole impostare il futuro del risanamento dei principali Siti di interesse nazionale. O meglio la gestione delle fasi di risanamento, considerato che ci sono progetti approvati per il 100% dei siti. L’avanzamento dei lavori però è squilibrato tra le varie realtà ad ogni altezza dello stivale, spesso proprio a causa della mancanza di dialogo e collaborazione tra i vari soggetti coinvolti ed attivi sul territorio. Dove questa sinergia sta invece funzionando è a Taranto, grazie al lavoro del Commissario Straordinario Vera Corbelli: un lavoro che potrebbe aiutare l’Area Vasta, tristemente nota per le vicende legate all’Ilva, a trasformarsi in esempio positivo. Un vero e proprio laboratorio in scala 1:1, come suggerisce il sottotitolo del convegno svoltosi oggi presso il Castello Aragonese di Taranto: “Bonifica e rigenerazione dell’Area Vasta di Taranto: un approccio innovativo per la creazione di un laboratorio in scala 1:1″, promosso dal Commissario con RemTech Expo, l’evento più importante in Europa sulle bonifiche dei siti contaminati e sulla tutela del territorio.

«Che Taranto diventi laboratorio – ha detto Corbelli – è il nostro e il mio auspicio in particolare. Partendo dal problema si arriva ad un aspetto positivo, quello della rinascita e della rigenerazione di questa città. Non solo da un punto di vista ambientale, ma anche e sociale e soprattutto culturale, imprenditoriale e produttivo. I fondi ci sono, ad oggi siamo riusciti a fare tanto: l’azione sull’Area Vasta (e quindi non solo sull’Ilva, ma anche su ex Cemerad e Statte) vede in campo 130 milioni di euro. Quello che non deve mancare è la volontà». Sulla stessa lunghezza d’onda il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, presente questa mattina all’evento. «Con la collaborazione istituzionale – ha detto Galletti – si possono ottenere buoni risultati, come lo sono infatti quelli che Taranto ha iniziato ad ottenere e che presentiamo questa mattina. Se non solo l’area Ilva ma anche le altre aree vengono risanate, non si può parlare di bonifica di Taranto. Oggi non è più un problema si risorse, il governo le ha messe in campo, oggi la questione é spenderle e spenderle bene. Queste sono le tre cose che bisogna dire oggi che fanno del lavoro fatto a Taranto un modello da replicare».

Sempre il ministro ha poi snocciolato i numeri delle complesse operazioni di bonifica nel capoluogo pugliese. «Sono state sottoposte ad indagini di caratterizzazione circa il 44% delle aree perimetrale e per il 7% approvati con decreto i progetti di messa in sicurezza e bonifica. Stesso discorso e quasi stesse percentuali per le acque di falda, dove siamo all’8% per i decreti necessari alla bonifica e messa in sicurezza delle acque di falda. Nell’ambito delle conferenze dei servizi, è stato dichiarato concluso il procedimento per l’8% dei suoli e il 7% della falda rispetto alla superficie totale del Sin. Le risorse totali stanziate nel 2012 per l’area di crisi ambientale tarantina sono pari a 138 milioni di euro (28 del ministero), cui si aggiungono altri 20 milioni del ministero col decreto 1/2015.Le risorse trasferite al commissario oggi ammontano a 125 milioni di euro, 107,7 di queste impegnate».

Quanto all’Ilva, Galletti ha precisato: «Non esiste futuro per Taranto senza un’Ilva forte, competitiva, ma prioritariamente risanata sotto il profilo dell’ambientalizzazione». Lo scorso 7 settembre, ha ricordato il ministro, è stato registrato alla Corte dei Conti il decreto interministeriale Sviluppo-Ambiente-Economia licenziato a luglio con il quale il governo mette a disposizione 300 milioni di 800 previsti dalla legge per portare avanti l’attuale piano ambientale, mentre scadranno a metà novembre i 120 giorni di tempo fissati per il rilascio del parere del ministero relativo ai piani ambientali presentati dai potenziali acquirenti dello stabilimento siderurgico tarantino. «Chi saprà convincere su questo terreno – ha detto Galletti – avrà una carta vincente in mano. E nessuno ovviamente potrà presentarsi con offerte al ribasso su questo terreno».

La giornata di studio, organizzata dal Commissario Straordinario per gli interventi urgenti di bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione in collaborazione con RemTech Expo (FerraraFiere, 21-23 settembre), l’evento più importante in Europa sulle bonifiche dei siti contaminati e sulla tutela del territorio, segna un ulteriore step dell’accordo siglato lo scorso aprile dal Commissario e da RemTech, a partire da un obiettivo ben preciso: realizzare una piattaforma comune che, anche attraverso il contributo delle aziende espositrici di RemTech Expo, favorisca la selezione delle tecnologie migliori e più sostenibili, e la nascita di un laboratorio ambientale in scala 1:1 per la rigenerazione e lo sviluppo dell’area di crisi ambientale di Taranto, misurando direttamente sul campo l’efficacia di questo approccio innovativo.

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