Elena Simonetti
07/02/2016

Asia Napoli: «Differenziata ok, ora la Regione sblocchi gli impianti»

Ultimo aggiornamento: 11 Febbraio 2016 alle 11:02

Dai servizi all’impiantistica, passando per l’aggiornamento necessario alla normativa nazionale e locale in materia di gestione dei rifiuti urbani. L’Asìa è la più grande azienda del Sud Italia ad occuparsi di servizi di pubblica utilità nel settore dell’igiene ambientale, Francesco Iacotucci ne è amministratore da meno di un anno, e nonostante i rapporti ufficiali non siano clementi con Napoli, i passi in avanti che la città sta facendo ne tengono vivo l’entusiasmo.

Parliamo di raccolta differenziata. Per Legambiente nel 2014 Napoli ha raggiunto il 22%, mentre Comune e Asia sostengono che la raccolta sia ormai al 29%. Chi ha ragione e perché questa discrepanza?

«La discrepanza evidenziata è facilmente spiegabile, il dato di Legambiente, come da lei evidenziato, si riferisce al 2014, mentre il dato fornito da Asia (e pubblicato sul sito aziendale), si riferisce al 2015, in particolare il 29 è stato raggiunto nel mese di novembre 2015».

Che sia 22% o 29%, il dato resta tuttavia ancora distante dai target nazionali ed europei. Perché questo ritardo?

«Il dato del 29% sull’intero territorio cittadino è sicuramente lontano dai target di legge, ma, da una parte l’incremento rispetto al 2014 da merito all’impegno sul tema della differenziata, dall’altra se si vedono i risultati dei porta a porta attivati in città per circa 350.000 abitanti i risultati sono ben più confortanti fornendo una media di quasi il 60%. Il ritardo è stato accumulato negli anni, ed il lavoro di questi 4 anni è stato non solo di ampliamento di porta a porta, ma anche di riorganizzazione di quelli attivati negli anni precedenti e di grande investimento delle raccolte stradali. I risultati stanno arrivando ma sicuramente la strada è quella corretta».

Un ritardo, quello di Napoli, che riguarda anche gli impianti. A che punto è l’iter per la realizzazione dell’impianto di compostaggio a Napoli est?

«Il ritardo sugli impianti lungi dal poter essere ascritto al comune o all’Asia ha trovato invece in questi ultimi dei forti fautori della loro realizzazione. L’impianto di Napoli est ne è la prova, visto che la proposta di costruire lì un impianto è datata 2012, per fortuna la regione, in questo nuovo corso ha inteso sposare questa proposta, mettendo questo impianto tra quelli da poter finanziare con la nuova programmazione dei fondi europei. Attendiamo solo la formalizzazione della  volontà regionale per far partire l’iter di progettazione e realizzazione di questo  impianto che per la città di Napoli è sempre più importante visto che, solo nel 2015 sono state raccolte quasi 45.000 tonnellate di frazione organica».

Tra gli impianti che Asia e Comune hanno in progetto ce n’è anche uno a supporto della raccolta differenziata per la selezione ed avvio a riciclo del multimateriale. Ci spiega a cosa servirà?

«Come ogni grande azienda del settore, anche Asia Napoli si vuole dotare di un impianto di lavorazione delle frazioni secche riciclabili, per due motivi, prima di tutto per massimizzare i ricavi della vendita dei materiali, secondo, ma non meno importante, per avere un maggior controllo sulla qualità dei materiali e quindi poter eventualmente rivedere e migliorare i percorsi di raccolta».

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