Biometano, il GSE certifica l’arrivo dei nuovi fondi per coprire gli incentivi

di Redazione Ricicla.tv 04/07/2025

Dopo il via libera Ue alla revisione del Pnrr il GSE comunica che, grazie ai nuovi fondi approvati dall’Ecofin, saranno finanziati tutti i progetti idonei alla quinta procedura per gli incentivi al biometano. Gli impianti dalla posizione 149 alla 298 in graduatoria possono ora avviare i lavori. Resta l’obbligo di completare gli interventi entro giugno 2026


Via libera alla copertura di tutti gli interventi entrati in graduatoria per il riconoscimento degli incentivi alla produzione di biometano. Con una nota, anticipata nelle scorse settimane dalla nostra testata, il GSE ha confermato il via libera del Consiglio economia e finanze dell’Ue alla proposta di revisione del Pnrr italiano, che prevedeva risorse aggiuntive da destinare al ciclo di sostegni per il metano verde.

Il testo approvato dall’Ecofin rimodula l’investimento sul biometano, spostando di almeno 6 mesi a dicembre 2025 la scadenza dell’obiettivo intermedio per la produzione di 0,6 miliardi di metri cubi (già spostato dal 2023 al giugno 2025) e aumentando di 640 milioni di euro la dotazione del ciclo di incentivi “al fine di garantire il superamento del target finale previsto al 30 giugno 2026”, ovvero 2,3 miliardi di metri cubi di nuova capacità di produzione di biometano. I nuovi fondi verranno riallocati dalla misura originariamente dedicata all’idrogeno nei settori industriali ‘hard-to-abate’, considerata non più attuabile dal governo.

La revisione del Pnrr consentirà di portare a termine il ciclo di incentivi per la realizzazione ex novo o l’ammodernamento di impianti di produzione, finanziato inizialmente con 1,7 miliardi di euro (che diventano ora circa 2,4). In particolare, le nuove risorse, comunica il GSE, consentiranno di dare risposta ai progetti che, pur essendo risultati idonei all’assegnazione degli incentivi al termine della quinta procedura competitiva bandita dal GSE, non avevano potuto accedere alla componente più ambita dei sostegni, ovvero il contributo del 40% in conto capitale, causa esaurimento delle risorse. “Gli impianti iscritti dalla posizione n. 149 alla posizione n. 298 – conferma quindi il GSE – possono avviare i lavori per la realizzazione degli impianti, al fine del riconoscimento del contributo in conto capitale e dell’accesso alla tariffa incentivante“.

Sciolto il nodo dei fondi, resta tuttavia quello dei tempi, che restano strettissimi visto l’obbligo di portare a termine gli interventi entro il 30 giugno del 2026, pena la perdita del diritto al contributo in conto capitale. Proprio alla luce del poco tempo rimasto, nei giorni scorsi il presidente del GSE Paolo Arrigoni ha fatto capire di escludere, almeno per il momento, l’avvio di una sesta e ultima procedura competitiva per sfruttare il “gruzzoletto” (così lo ha definito Arrigoni) che resterà dopo aver dato copertura economica a tutti gli impianti già in graduatoria. “Se la data resta quella, nessuno parteciperà a una sesta gara, oppure potrebbe esserci il rischio che qualcuno che ha partecipato alla quinta procedura si sfili”, ha detto il presidente del GSE, senza tuttavia chiudere definitivamente la porta. “Così come è stato fatto in altri investimenti del Pnrr – ha infatti aggiunto in occasione dell’assemblea annuale di Assocarta – ci saranno novità a riguardo”, lasciando probabilmente intendere che il tema biometano potrebbe tenere banco anche nelle trattative con Bruxelles per la sesta e ultima rimodulazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

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