Biometano, Maccarrone (PoliMi): “Ultima asta per bandi Pnrr è stata un successo. Ora servono fondi”

di Elvira Iadanza 05/05/2025

L’intervista a Paolo Maccarrone, professore del Politecnico di Milano e coordinatore dell’outlook biometano curato dal gruppo di lavoro Energy&Strategy, per fare il punto sul ciclo di incentivi legati alla produzione di biometano e finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza


“In effetti la quinta asta è stata sicuramente di successo. Abbiamo praticamente recuperato tutta la capacità che avevamo lasciato per strada nelle gare precedenti e quindi abbiamo quasi saturato il contingente complessivo messo a disposizione dal decreto biometano, avvicinandoci al famoso tetto di 257 mila standard metri cubi all’ora”, così Paolo Maccarrone, professore del Politecnico di Milano e coordinatore dell’outlook biometano curato dal gruppo di lavoro Energy&Strategy nel corso di un’intervista rilasciata a Ricicla.tv in merito agli incentivi per la produzione di biometano finanziati dal PNRR.

La misura del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede l’assegnazione di 1,7 miliardi di euro, un ciclo di sostegni che ha come obiettivo quello di sviluppare nuova capacità di produzione di biometano da scarti agricoli e rifiuti organici per almeno 2,3 miliardi di Sm3 annui entro il 30 giugno 2026.

L’ultima graduatoria (la quinta) è stata pubblicata dal GSE (Gestore Servizi Energetici) nella seconda metà di aprile ed ha registrato un gran numero di progetti idonei, quasi 300, numeri molto più alti rispetto ai quattro bandi precedenti. Ma come si spiega questo boom? “Da un lato – spiega Maccarrone – sappiamo che molti operatori hanno atteso le ultime aste, confidando negli incrementi delle tariffe legate anche all’adeguamento all’inflazione, tant’è che in diversi casi è accaduto che soggetti che erano stati vincitori di precedenti aste abbiano poi rifiutato e ripresentato progetto in aste successive per spuntare una tariffa leggermente più più elevata. Inoltre – aggiunge il professore del Politecnico di Milano – c’è un altro aspetto da tenere in considerazione che riguarda in particolare la riconversione di impianti agricoli. Molti di questi soggetti hanno atteso per iscriversi ai bandi perché forse aspettavano l’uscita delle nuove tariffe per la produzione elettrica, e poi hanno deciso che la cosa migliore era quella di riconvertire l’impianto a biogas in biometano e quindi si sono presentati in massa all’ultima all’ultima asta”.

Questi ragionamenti secondo Maccarrone sono visibili scorrendo le righe degli ammessi alle graduatorie, infatti “la grande maggioranza delle proposte presentate riguarda proprio impianti di riconversione agricola, mentre, soprattutto nelle prime aste, predominavano gli impianti di nuova costruzione”, chiarisce il coordinatore dell’outlook biometano del PoliMi.

Uno dei motivi principali, però, che ha spinto così tanti soggetti ad approfittare degli incentivi per la produzione di biometano è dovuto all’incertezza sui futuri regimi di sostegni: “Probabilmente la scarsa chiarezza o incertezza su quello che riguarda i nuovi sistemi di incentivazione, ha spinto molti operatori e molti soggetti a partecipare all’ultima asta”.

Tutti i traguardi raggiunti, però, devono tenere conto di due elementi: le tempistiche legate al Pnrr (in scadenza al 30 giugno 2026) e le risorse economiche.

Ci sono alcuni dubbi sulla capacità e sulla possibilità di realizzare tutti questi impianti – spiega Maccarrone – perché dobbiamo ricordare che abbiamo una deadline fondamentale che va rispettata, che è quella del 30 giugno 2026. Qualora gli impianti non fossero pronti entro quella data si andrebbe a perdere il contributo in conto capitale che è assolutamente fondamentale per rendere attrattivo l’investimento. C’è poi un ultimo problema non banale – aggiunge il professore – che è legato al fatto che i contributi in conto capitale sono stati in gran parte utilizzati per le aste precedenti, per cui ci sono una serie di progetti che potrebbero non godere di questo tipo di sostegno. Ciò rappresenterebbe un grave handicap perché di fatto porterebbe a una non redditività dell’investimento”.

Nell’ultima graduatoria, infatti, su 298 progetti ammessi solo i primi 148 hanno per ora ottenuto il finanziamento in conto capitale, mentre tutti gli altri beneficeranno del contributo in conto esercizio.

Sul fronte economico, intervistato da Ricicla.tv il presidente del GSE, Paolo Arrigoni, ha però evidenziato che: “Il MASE ha già attivato un’interlocuzione con la Commissione per reperire le risorse necessarie in fase di rimodulazione del PNRR”.

I dubbi registrati da Maccarrone, però, traspaiono anche nelle incertezze degli operatori del settore. “Noi agricoltori e allevatori – ha scritto a Ricicla.tv un operatore che ha voluto raccontare la sua esperienza -ci stiamo impegnando con coraggio per riconvertire le nostre attività e contribuire attivamente alla transizione energetica. Molti dei progetti promossi dal mondo agricolo sono tra i più concreti e avanzati, ma paradossalmente sono stati esclusi dal contributo in conto capitale, proprio perché – per prudenza e senso di responsabilità – sono stati presentati con sconti contenuti.

Il risultato – continua la segnalazione arrivata a Ricicla.tv – è che oggi ci troviamo bloccati. I cantieri non possono partire senza certezze, e la possibilità di perdere il diritto al contributo, in caso di rifinanziamento del PNRR, è un freno enorme. Serve urgentemente un chiarimento su questo punto.

Inoltre, è importante sottolineare che le aziende costruttrici devono potersi organizzare, e senza una visione chiara dei tempi e delle condizioni, diventa difficile per tutti pianificare. Le tempistiche tecniche – tra fidejussioni, autorizzazioni, pratiche bancarie – sono complesse e lunghe, e giugno 2026 è già dietro l’angolo”.

Proprio per questo, il nostro lettore continua chiedendo: “Una proroga almeno dei termini di fine lavori e di entrata in esercizio, che possa dare respiro e rendere davvero realizzabili i progetti. Chi parte oggi lo fa con convinzione e senso di responsabilità, ma ha bisogno di essere sostenuto, non lasciato nell’incertezza”.

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