L’Ue dà il via libera definitivo al meccanismo “Stop-the-clock”

di Elvira Iadanza 15/04/2025

La direttiva contenuta nel pacchetto di semplificazioni Omnibus I posticipa le date di applicazione degli obblighi di rendicontazione di sostenibilità e due diligence per le imprese


È arrivato il via libera definitivo dei Paesi Ue alla proposta della Commissione europea per posticipare l’applicazione di alcuni obblighi di rendicontazione di sostenibilità e due diligence per le imprese. La direttiva ‘stop the clock’, contenuta nel pacchetto di semplificazioni Omnibus I, era già stata approvata dal Consiglio Ue lo scorso 26 marzo e aveva ottenuto, successivamente, il via libera dal Parlamento europeo con una larga maggioranza (531 voti favorevoli, 69 contrari e 17 astensioni).

In particolare, viene rinviata di due anni l’applicazione della direttiva sulla reportistica di sostenibilità (CSRD) per il secondo e terzo scaglione di operatori, mentre le grandi aziende (con più di 250 dipendenti) dovranno comunicare dal 2028 le loro misure sociali e ambientali. Le piccole e medie imprese quotate, invece, dovranno fornire queste informazioni un anno dopo. Inoltre, vengono posticipati di un anno sia il termine ultimo entro il quale gli Stati membri dovranno recepire nel proprio ordinamento la direttiva sulla due diligence (CSDDD), che passa così al 26 luglio 2027, sia la data di applicazione della disciplina da parte del primo scaglione di imprese obbligate, quelle con oltre 5.000 dipendenti e un fatturato netto superiore a 1,5 miliardi di euro, nonché le imprese extra UE con un fatturato superiore a tale soglia nell’Ue, che dovranno applicare le nuove regole a partire dal 2028.

Il rinvio, si legge nel comunicato del Consiglio europeo, ha come scopo quello di “fornire ai colegislatori il tempo necessario per concordare modifiche sostanziali alla CSRD e alla CSDDD, proposte anche dalla Commissione come parte del pacchetto ‘Omnibus I’ sulla sostenibilità”. L’atto legislativo, ora, sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’Ue ed entrerà in vigore il giorno successivo a tale pubblicazione. Gli Stati membri dovranno recepire la direttiva nella propria legislazione nazionale entro il 31 dicembre 2025.

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