CleanTech, von der Leyen: “Obiettivi climatici restano, ma Ue sarà più flessibile e pragmatica”

di Elvira Iadanza 09/04/2025

La presidente della Commissione Ue è intervenuta alla Cleantech conference di Bruxelles. A Roma, invece, presentata alla Camera la coalizione ‘Cleantech for Italy’


Le tecnologie pulite e all’avanguardia sono fondamentali per la resilienza climatica e dimostrare che sono sviluppate in Europa è fondamentale per la nostra prosperità. Tecnologia clean significa imprenditorialità, posti di lavoro di alta qualità e un futuro migliore e più sostenibile per tutti gli europei”, questo il messaggio della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, alla CleanTech conference 2025 di Bruxelles.

Un discorso, il suo, che ha messo al centro le ambizioni necessarie per il raggiungimento di un futuro decarbonizzato, ma tenendo assieme le urgenze ambientali con quelle legate alla competitività dell’Ue. “La rinascita della clean industry in Europa è iniziata. Le tecnologie pulite sono una storia di successo europea, ma conosciamo anche le sfide che le aziende stanno affrontando: costi energetici elevati, mancanza di accesso ai finanziamenti, concorrenza globale sleale e difficoltà di approvvigionamento di materie prime critiche. Ma, se l’Europa vuole continuare a svolgere un ruolo guida, dobbiamo agire ora”, ha ribadito von der Leyen che ha anche fatto il punto sulle iniziative lanciate da Bruxelles per rendere il Clean Industrial Deal una realtà: “Con la banca per la decarbonizzazione industriale garantiremo che le aziende europee innovative possano crescere e diventare dei leader a livello mondiale. In secondo luogo, dobbiamo semplificare le regole per le imprese ovunque possibile. La nostra proposta ‘Omnibus’ ha ridotto gli obblighi di rendicontazione, in particolare per le piccole e medie imprese e abbiamo semplificato le procedure di autorizzazione in modo che i progetti innovativi possano decollare rapidamente e – ha aggiunto la presidente della Commissione europea – presto stabiliremo regole chiare per l’idrogeno a basse emissioni di carbonio. Questo fornirà chiarezza agli imprenditori e agli investitori che lavorano per decarbonizzare le industrie ad alta intensità energetica. I nostri obiettivi climatici rimangono gli stessi, ma saremo più flessibili e pragmatici su come raggiungerli. Infine, stiamo agendo per garantire l’accesso alle materie prime strategiche. Questi minerali sono i pilastri della transizione pulita”, sottolineando, così, quanto sia necessario tenere insieme competitività e taglio delle emissioni, i capisaldi della nuova strategia industriale europea.

Di clean tech, però, non si è parlato solo a Bruxelles, ma anche a Roma. Alla Camera dei Deputati, infatti, si è svolta la presentazione di ‘Cleantech for Italy‘, la coalizione, si legge sul loro sito, che raccoglie innovatori, investitori e istituti di ricerca che sostengono il ruolo centrale delle tecnologie pulite nella strategia industriale italiana. L’iniziativa, nata nel 2024, è stata supportata da BreakThrough di Bill Gates e dalla European Climate Foundation.

All’evento nella Capitale, i promotori Federico Cuppoloni e Michele Torsello hanno ribadito le basi del manifesto programmatico di Cleantech for Italy. Nel documento, infatti, si legge come l’Italia abbia “le carte in regola per guidare l’era dell’industria pulita, grazie a una solida base manifatturiera e a una profonda competenza in settori come i materiali avanzati e l’elettrificazione. In qualità di una delle maggiori economie manifatturiere d’Europa, il nostro Paese vanta una base industriale profondamente radicata con competenze in settori cruciali per la transizione verso un’economia pulita. Ospitiamo anche innovatori di livello mondiale, che producono costantemente soluzioni per l’economia circolare”. Al centro del progetto, quindi, un nuovo ideale di politica industriale che sia focalizzata soprattutto sulle energie rinnovabili e sulla circolarità: “L’Italia ha già dimostrato la sua leadership nei settori cleantech di prima generazione, tra cui il solare ad alta efficienza, le infrastrutture di rete e la mobilità sostenibile, e ha sperimentato alcuni dei sistemi di conversione dei rifiuti in risorse tra i più avanzati d’Europa. Allo stesso tempo, detiene un immenso potenziale inutilizzato per l’implementazione delle energie rinnovabili e per questo è necessaria una politica industriale che stimoli l’implementazione delle tecnologie pulite su larga scala”.

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