Beppe Facchini
07/06/2017

Ecoreati, Galletti: «Bene i primi due anni, ma c’è qualcosa da rivedere»

Ultimo aggiornamento: 9 Giugno 2017 alle 09:06

A distanza di due anni dalla sua entrata in vigore, per il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti è il momento di tracciare un primo bilancio riguardo la legge sugli ecoreati. «Funziona. Ma c’è una fattispecie, quella più generica, che colpisce i due terzi delle violazioni contestate: credo che su questo vada fatta una riflessione. Ad ogni modo, sono comunque soddisfatto dell’andamento degli eco-reati». Lo ha detto lo stesso Galletti a margine di un incontro organizzato oggi pomeriggio a Bologna da Confindustria Emilia Area Centro, in collaborazione con l’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili del capoluogo emiliano. L’evento, intitolato “Going to the G7 meeting”, si è concentrato sul tema dei reati ambientali e della fiscalità ambientale, all’interno di “#All4TheGreen”. Si tratta di un’iniziativa con la quale Bologna diventa per una settimana capitale mondiale dell’ambiente e che prevede, dal 5 al 12 giugno, oltre 70 appuntamenti all’insegna dell’ecologia e della green economy a corredo del G7 sul tema, in programma nella città felsinea l’11 e 12 giugno.

«Sono orgoglioso della norma sugli ecoreati introdotta da questo governo nel 2015 – ha inoltre sottolineato il ministro dal palco -. Ha funzionato davvero? Si, ma non del tutto. C’è qualcosa da rivedere». A proposito di una possibile carta internazionale sugli ecoreati, per mettere nero su bianco delle linee guida uniche a livello extranazionale, Galletti poi ha spiegato: «Tutti i Paesi si sono già dotati di una propria legislazione, omogeneizzarle a livello europeo potrebbe essere sicuramente utile». Tra gli impegni del ministro per il G7 bolognese, c’è comunque di sicuro quello di porre il tema «di una disciplina comunitaria sulle politiche di fiscalità ambientale». Un tema importante e sul quale il convegno ha posto l’accento in modo particolare.

Oltre a Galletti, hanno partecipato all’incontro anche il presidente di Confindustria Emilia Area Centro, Alberto Vacchi, il presidente dell’Ordine dottori commercialisti e degli esperti contabili di Bologna, Alessandro Bonazzi, e dell’assessore al bilancio della Regione Emilia-Romagna, Emma Petitti. «Sui temi della sostenibilità ambientale e della green economy la nostra regione si sta dando da tempo un gran da fare» ha sottolineato proprio l’assessore della giunta Bonaccini, ricordando i passi in avanti dell’Emilia-Romagna in materia di raccolta differenziata e di energie rinnovabili. «Abbiamo da poco approvato un nuovo piano energetico da 249 milioni di euro per i prossimi tre anni –ha aggiunto- e un piano aria da 300 milioni di euro».

Durante la giornata di approfondimento sui reati ambientali, rispondendo alle domande del giornalista de “Il Resto del Carlino” Luca Orsi, sono intervenuti inoltre Adriano Di Pietro, ordinario di diritto tributario dell’Università di Bologna, Filippo Sgubbi, docente all’Università Luiss “Guido Carli” di Roma, Sergio Mercuri, ministro plenipotenziario coordinatore per i temi della sostenibilità del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Umberto Poli, dottore commercialista e revisore legale componente della “Commissione organizzazione aziendale e codice etico d. lgs 231/2001” dell’ODCEC di Bologna, e Filippo Bonazzi, della Società Italiana Risk Management. Infine, ci sono state anche le testimonianze dirette di aziende virtuose per gli impegni assunti in tema di sostenibilità ambientale, portate alla platea da Maria Silvia Pazzi, amministratore e socio fondatore di Regenesi, Michele Di Iorio, direttore generale di Toyota Material Handling Europe Lte Plant (Lift Truck Equipment) e Rudy Zaramella, manufacturing Eng. – safety – sustainability manager di Toyota Material Handling – Lte Plant (Lift Truck Equipment).

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