Prorogata fino a fine 2025 l’attuale convenzione Anci-CONAI per garantire la continuità del servizio di raccolta differenziata degli imballaggi. Raggiunta l’intesa sulla parte generale del nuovo accordo di comparto, nel frattempo si lavora agli allegati tecnici. Il nodo resta il calcolo dei costi da rimborsare ai Comuni
I rappresentanti dei Comuni e i consorzi dei produttori non sono ancora riusciti a trovare la quadra completa sul nuovo accordo di comparto che dovrà regolare i corrispettivi riconosciuti alle amministrazioni locali in base alle quantità e qualità della raccolta differenziata degli imballaggi, sostituendo l’intesa quadro Anci – CONAI. Intesa che, per questo, è stata ufficialmente prorogata fino al 31 dicembre 2025, come comunicato da CONAI in una nota ufficiale.
“I presidenti di CONAI e di ANCI l’hanno stabilito per garantire la continuità nel ritiro dei rifiuti di imballaggio raccolti in convenzione da parte dei consorzi di filiera” si legge nella nota. Il nuovo accordo dovrà includere anche i sistemi collettivi non appartenenti al CONAI e andava sottoscritto entro il 31 dicembre scorso. Deadline che ora risulta di fatto spostata di un anno. Nei giorni scorsi, chiarisce però CONAI, è stata raggiunta “un’intesa sulla parte generale, che entrerà in vigore dalla data di sottoscrizione di almeno due degli allegati tecnici previsti dall’accordo”. I primi mattoni del nuovo quadro, insomma, sono stati posati.
Dopo aver definito la parte generale dell’accordo ora si comincerà a lavorare al dettaglio tecnico dell’intesa, e soprattutto al passaggio più delicato del nuovo regime, vale a dire il meccanismo di calcolo delle compensazioni economiche che i consorzi devono riconoscere ai Comuni. Fin dal 1999, infatti, i corrispettivi hanno coperto i cosiddetti ‘maggiori oneri’ della raccolta differenziata, ma le nuove direttive Ue su rifiuti e imballaggi prevedono la copertura integrale o di almeno l’80% dei costi efficienti della raccolta. Da calcolare secondo principi di trasparenza, efficienza ed economicità. È su questo punto che si concentreranno i lavori nelle prossime settimane.
Secondo quanto risulta a Ricicla.tv, il confronto metterà al centro soprattutto i dati da utilizzare come base di calcolo dei corrispettivi. Gli amministratori locali sarebbero pronti a portare al tavolo delle trattative i PEF dei Comuni, ovvero i piani che fanno da base economico finanziaria per la determinazione delle tariffe rifiuti, mentre dal canto loro i consorzi, che in linea di principio condividono l’approccio, chiedono però che lo strumento, introdotto nel 2019 dall’autorità di regolazione ARERA, venga utilizzato se rispondente ai principi di efficienza, economicità e trasparenza definiti dal legislatore europeo e nazionale e dall’authority
Le interlocuzioni andranno avanti fino alla pausa estiva e oltre, nella speranza di arrivare a sbloccare a stretto giro almeno uno o due allegati tecnici di filiera, come quello sulla carta, che tradizionalmente è sempre stato tra i primi a essere rinnovato alla scadenza quadriennale dell’accordo generale. “Nel testo definitivo della Parte Generale del nuovo Accordo – chiarisce CONAI – è prevista , laddove le condizioni economiche lo richiedano, anche la corresponsione di un corrispettivo, una tantum e omnicomprensivo, per il periodo transitorio compreso tra il 1° luglio 2025 e la data di sottoscrizione degli allegati tecnici”.