Il direttore generale del Centro di Coordinamento Raee, Fabrizio Longoni, accoglie positivamente il decreto ‘Terra dei Fuochi’”’, che rafforza tracciabilità e controlli sui rifiuti elettronici. Il provvedimento, spiega, è essenziale per contrastare gli abbandoni e uscire dalla procedura d’infrazione Ue sulla raccolta raee. Attese più iscrizioni dei punti vendita sul portale del CdC, pronto a gestire un numero crescente di registrazioni
I distributori di elettrodomestici potranno ritirare a domicilio le apparecchiature a fine vita dei propri clienti anche se questi non avranno acquistato un prodotto equivalente. E pagheranno salate sanzioni se non dichiareranno le quantità di rifiuti elettrici raccolte. Lo prevede la legge di conversione del decreto ‘terra dei fuochi’, entrata in vigore lo scorso 8 ottobre con un giro di vite al quadro sanzionatorio per la l’abbandono e la gestione illecita di rifiuti e misure specifiche per contrastare la dispersione delle apparecchiature elettriche ed elettroniche a fine vita.
Un passo decisivo verso una maggiore tracciabilità dei raee, secondo il direttore generale del Centro di Coordinamento Raee Fabrizio Longoni, condizione indispensabile per migliorare le performance nazionali di raccolta e uscire definitivamente dalla procedura d’infrazione europea aperta contro l’Italia per il mancato raggiungimento dei target di recupero. “Il contrasto al fenomeno di abbandono dei rifiuti e la tracciabilità dei raee raccolti – spiega – sono due obiettivi che il legislatore e gli attori del sistema si devono porre per consentire al nostro Paese di uscire dalla procedura d’infrazione e ridurre gli impatti futuri qualora la Commissione europea dovesse approvare in maniera definitiva la tassa di 2 euro per ogni chilo di rifiuti elettronici non avviati a corretto riciclo”.
Con l’entrata in vigore della legge di conversione del decreto ‘terra dei fuochi’ viene modificata la disciplina nazionale sulla gestione dei raee, il decreto legislativo 49 del 2014, aggiungendo un nuovo tassello alle semplificazioni della raccolta introdotte lo scorso anno con il decreto ‘infrazioni’, che ha rivisto i meccanismi di raccolta ‘1 contro 1’ e ‘1 contro 0’. Meccanismi ai quali la legge di conversione aggiunge anche una nuova modalità ‘ibrida’: nel caso di consegne a domicilio, oltre all’obbligo di ritirare ‘1 contro 1’ la vecchia apparecchiatura, infatti, i distributori avranno anche la facoltà di prelevare anche tutti gli altri “raee provenienti dai nuclei domestici a titolo gratuito e senza obbligo di acquisto di aee di tipo equivalente”, come nella raccolta ‘1 contro 0’.
Per gli operatori della distribuzione novità anche in materia di tracciabilità dei rifiuti raee raccolti, con l’introduzione di sanzioni salate per quanti non rispetteranno gli obblighi di comunicazione e trasparenza introdotti dal decreto ‘infrazioni. La mancata iscrizione dei luoghi di deposito dei raee sull’apposito portale del Centro di Coordinamento Raee, o la mancata comunicazione dei dati, saranno punite con sanzioni amministrative da 2.000 a 10.000 euro, mentre per l’inesatta o incompleta trasmissione delle informazioni le sanzioni saranno ridotte della metà. Misure con le quali si punta a contrastare la fuoriuscita di raee dai circuiti ufficiali di raccolta, un’emorragia che contribuisce a tenere l’Italia lontana dai target Ue: nel 2024, a fronte di un obiettivo del 65%, il tasso di intercettazione si è fermato al 29,64%.
“Come conseguenza della nuova normativa – aggiunge Longoni – ci aspettiamo che le iscrizioni dei punti vendita di AEE sul nostro portale si incrementino in maniera significativa. Il sistema è predisposto per accogliere un numero elevato di registrazioni e sono già disponibili linee guida per la compilazione, che garantiscono un’interazione autonoma e semplificata per gli utenti”. L’obiettivo, spiega il direttore del CdC RAEE, è duplice: migliorare la qualità dei dati sulla raccolta e rendere più efficiente il servizio per i soggetti coinvolti nella filiera. “Vogliamo offrire un sistema digitale in grado di supportare concretamente i punti vendita e gli operatori – sottolinea – fornendo uno strumento efficace, accessibile e orientato alla semplificazione amministrativa”.


