Centri raccolta rifiuti, MASE: “Nuovo regolamento prima dell’estate”

di Redazione Ricicla.tv 13/05/2025

La revisione della disciplina sui centri di raccolta comunali potrebbe chiudersi entro l’estate, anticipa il MASE a Ricicla.tv. Nel frattempo le associazioni dei portatori d’interesse evidenziano punti di forza e criticità della disciplina: da rivedere, tra l’altro, i limiti alle gestioni semplificate e la disciplina agevolata per la tracciabilità dei rifiuti


Potrebbero terminare entro l’estate i lavori per la revisione delle regole tecniche per la gestione dei centri di raccolta comunali, le cosiddette ‘isole ecologiche’. A quasi vent’anni dall’adozione del decreto 8 aprile 2008, il Ministero dell’Ambiente è pronto a chiudere il cantiere sul nuovo schema di regolamento, la cui versione definitiva potrebbe vedere la luce prima della pausa estiva. “Puntiamo a chiudere in tempi rapidi. Spero, e penso, prima dell’estate“, ha detto il direttore generale per l’economia circolare del MASE Luca Proietti, nel corso di un digital talk su Ricicla.tv. “Stiamo terminando le valutazioni – ha chiarito – poi impacchettiamo il tutto per gli uffici di diretta collaborazione. Ci sarà un passaggio da fare in conferenza unificata, ma per la parte tecnica direi ancora qualche settimana e avremo concluso”.

Una revisione necessaria ad allineare il quadro regolatorio – che gli enti locali devono a loro volta declinare nei rispettivi regolamenti comunali – alle ultime evoluzioni del Testo Unico Ambientale, ma anche un’opportunità per accompagnare i centri di raccolta verso prospettive di crescente efficienza, capillarità e circolarità del servizio, trasformando le ‘isole ecologiche’ da semplici luoghi di stoccaggio dei rifiuti in veri e propri hub logistici. “Un aspetto molto importante del nuovo schema è l’integrazione con i centri di riuso e preparazione per il riutilizzo – ha spiegato Luca Mariotto, direttore del settore ambiente di Utilitalia – in questa logica, il centro di raccolta può diventare un vero hub dell’economia circolare”.

Un percorso che, secondo Utilitalia, ANCI e Assoambiente, va accompagnato con regole flessibili ma chiare, capaci in primo luogo di ereditare e ampliare i punti di forza dell’attuale disciplina. A partire dal regime semplificato, che nella nuova bozza sembra invece essere venuto meno. “Si tratta di fatto di ‘messe in riserva’ – ha detto Mariotto – punti di raccolta custoditi per i rifiuti ingombranti o altri tipi di rifiuti solo domestici in contesti molto complicati, come le aree urbane, in cui è difficile collocare un centro di raccolta ‘con tutti i ‘tout court’. Avere una soluzione di più facile messa a terra, con minori adempimenti garantirebbe comunque la possibilità all’utente di conferire determinati rifiuti, con tutte le garanzie di tutela ambientale necessarie”.

Da rivedere anche l’allineamento tra regole per i centri di raccolta e nuova disciplina sulla tracciabilità dei rifiuti. L’archiviazione del vecchio sistema cartaceo, mandato in pensione dal RENTRI, rischia infatti di portare con sé anche le modalità agevolate di tenuta delle scritture ambientali – in particolare l’esenzione dalla tenuta del formulario per i rifiuti non pericolosi in uscita dai centri – esponendo i soggetti gestori a nuovi carichi burocratici e costi aggiuntivi. “Serve un chiarimento a livello Ministeriale – ha sottolineato Elisabetta Perrotta, direttore di Assoambiente -l’utilizzo di documentazione diversa, che comunque attesti l’uscita del rifiuto urbano dal centro di raccolta, è necessaria per garantire la continuità con le modalità operative adottate fin qui”.

L’evoluzione dei centri di raccolta, spiegano poi i portatori d’interesse, dovrà viaggiare di pari passo con i prossimi sviluppi sul fronte della responsabilità estesa del produttore, tra regimi già esistenti ma da rafforzare – come raee e pfu – e nuovi perimetri giuridici – come quelli annunciati per il tessile e l’arredamento. Sviluppi che chiameranno Comuni e gestori a intercettare, separare e avviare a corretto trattamento un ventaglio sempre più ampio di rifiuti. Con tutto quanto ne discenderà in termini di costi del servizio e di capacità tecnica e logistica. “Dal punto di vista dei Comuni sicuramente un volano per il miglioramento dei centri di raccolta può e dovrebbe a nostro avviso venire proprio anche da una maggiore copertura da parte della responsabilità estesa del produttore – ha chiarito il consulente ANCI Francesco Iacotucci – una maggiore condivisione dei costi potrebbe sicuramente essere di stimolo per il miglioramento e l’ampliamento, non solo quantitativo ma anche qualitativo, delle strutture”.

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