Euric e Fead: “Il Regolamento sui Veicoli Fuori Uso è un’occasione per la circolarità”

di Elvira Iadanza 15/04/2025

Il comunicato stampa congiunto delle due associazioni chiede di istituire una supervisione indipendente per monitorare le attività delle case auto nell’ambito dei regimi di responsabilità estesa del produttore


Il settore dell’automotive ancora sotto la lente d’ingrandimento. Dopo le sanzioni della Commissione europea alle case automobilistiche e all’associazione di categoria Acea “per aver partecipato a un cartello di lunga durata riguardante il riciclo dei veicoli fuori uso” a parlare ora sono EuRIC (European Recycling Industries’ Confederation) e FEAD (European Waste Management Association) con un comunicato congiunto. Il tema? Il prossimo Regolamento sui Veicoli Fuori Uso, la cui proposta è stata presentata nel luglio del 2023 dalla Commissione europea.

Secondo le associazioni questo documento rappresenta “l’occasione giusta per stabilire le opportune garanzie che prevengano pratiche che ostacolano la concorrenza, la circolarità e gli sforzi dei riciclatori per il recupero dei materiali, sostenendo così la competitività dell’Europa e garantendo il futuro del riciclaggio e della circolarità”.

Per rendere possibile questi ambiziosi obiettivi EuRIC e FEAD esortano i decisori politici a partire da tre considerazioni: “Bisognerebbe istituire – dicono le associazioni – una supervisione indipendente per monitorare le attività dei produttori e delle loro Organizzazioni di Responsabilità del Produttore (PRO) al fine di prevenire potenziali distorsioni del mercato e conflitti di interesse”.

Non solo, il comunicato invita le istituzioni Ue a un’attenta riflessione su uno dei temi chiave della proposta di regolamento, ovvero il rafforzamento della responsabilità estesa del produttore (o EPR), sottolineando come sia necessario riconoscere che “l’EPR non è una panacea. Laddove siano già in atto sistemi di Responsabilità Estesa del Produttore, l’intera filiera del riciclo, dagli impianti di trattamento autorizzati (ATF) ai riciclatori meccanici (dotati di tecnologie di triturazione e post-triturazione), deve essere inclusa nella governance per garantire pratiche di riciclo efficaci e trasparenti”. Sempre in tema di EPR, EuRIC e FEAD chiedono che siano i produttori a coprire l’intero costo dei veicoli fuori uso e che ai riciclatori sia consentito di mantenere la proprietà delle parti e dei materiali di valore recuperati.

La circolarità del settore automobilistico, però, è ancora lontana, sottolineano le due organizzazioni. Per questo il futuro regolamento sui veicoli fuori uso non può prescindere dal “mantenimento dell’obiettivo del 25% di contenuto di plastica riciclata, come già proposto dalla Commissione”, target che i produttori di veicoli, invece, non vedono di buon occhio. In più, secondo le associazioni, il regolamento dovrebbe contemplare anche target vincolanti per l’acciaio, che “rimane il materiale principale nella produzione di veicoli. Questo obiettivo stimolerebbe gli investimenti e migliorerebbe la qualità dell’acciaio recuperato dai veicoli fuori uso”, concludono EuRIC e FEAD.

L’automotive e la sua nuova regolamentazione saranno un grande banco di prova per il nuovo corso della politica industriale dell’Unione europea, che punta a coniugare decarbonizzazione e competitività, anche alla luce dei quotidiani cambiamenti degli scenari geopolitici che interessano il settore. Solo pochi giorni fa l’Ue si è mossa per scongiurare il rischio di multe per le emissioni di CO2 e, contestualmente, ha annunciato la conclusione di un’indagine dell’antitrust che ha portato alla luce un ‘cartello’ di 16 case costruttrici volto a ostacolare la diffusione di informazioni utili ai consumatori e a fare in modo da non attribuire ai produttori alcun costo per la gestione del fine vita delle auto. Un piano durato oltre 15 anni e che ha portato a multe per un totale di 458 milioni di euro.

Al contempo, la schizofrenia dei dazi degli Stati Uniti ha iniziato a gettare ancora di più nell’incertezza un settore già in attesa di cambiamenti epocali, dall’elettrificazione del parco circolante al nuovo regolamento sui veicoli fuori uso, che sostituirà le normative in vigore dal 2000, introducendo misure in materia di progettazione e gestione del fine vita immediatamente vincolanti in tutti gli Stati membri.

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