Blockchain e digitalizzazione, la strategia di Sogin per ridurre il volume dei rifiuti

di Rosanna Auriemma 26/11/2020

Blockchain e digitalizzazione delle procedure per ridurre il volume dei rifiuti da trattare. La strategia di Sogin per rendere sempre più sostenibile la gestione degli scarti radioattivi derivanti dallo smantellamento delle ex centrali nucleari italiane.

Innovazione tecnologica e digitalizzazione come strumenti indispensabili per mettere in campo strategie sostenibili per la gestione dei rifiuti. Anche di quelli più difficili da trattare, come  le scorie radioattive. Lo sa bene Sogin che al tema ha dedicato un webinar nella cornice della XII edizione della SERR, la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti. Un appuntamento immancabile per la società di Stato, impegnata in prima linea con l’obiettivo di rendere sempre più circolare e sostenibile l’attività di smantellamento delle ex centrali nucleari italiane.

«Economia circolare per vedere i rifiuti come risorse in tutta la progettazione del processo di lavori di decommissioning per essere in grado sin dalla progettazione di poter poi separare i materiali non radioattivi e riciclabili e quindi, poi, portarli a riciclo», Enrico Zio, CdA Sogin.

«Abbiamo stimato la quantità di rifiuti che verranno generati da tutte le operazioni di dismissione. Al termine delle nostre operazioni, circa il 90% dei rifiuti che avremmo prodotto dagli smantellamenti e dalle demolizioni potranno essere recuperati e riusati» spiega Marco Sabatini Scalmati, Responsabile Media Relations Sogin.

Tutela e salvaguardia dell’ambiente rappresentano una priorità per il Gruppo Sogin che nel corso del webinar ha presentato l’AIGOR, un nuovo applicativo informatico integrato con blockchain. Il sistema consente di controllare le attività di stoccaggio, ricavando informazioni preziose per ottimizzare e pianificare interventi di riduzione del volume dei rifiuti radioattivi.

«Un nostro progetto integrato di innovazione in ambito di gestione dei rifiuti radioattivi che abbiamo chiamato Aigor. L’obiettivo finale, attraverso un’analisi trasversale, è quello di permettere una riduzione e ottimizzazione complessiva dei processi e dei rifiuti generati», Flaviano Bruno, Responsabile Rifiuti radioattivi e Materie nucleari Sogin.

A fare da sfondo a questo evento la forza dell’innovazione tecnologica che per la gestione dei rifiuti propone soluzioni ricorrendo all’uso di sistemi decentralizzati, come quelli illustrati da Francesco Lamaro, Project Manager Infoedge Technology: «Aigor, sin dal principio, è stato concepito per trascrivere le informazioni in esso contenute in blockchain al fine di certificare il dato, assicurarne l’immutabilità, la stabilità e l’affidabilità, garantendo di conseguenza la completa tracciabilità degli oggetti radioattivi nel tempo».

Digitalizzazione, blockchain e nuove tecnologie: questi gli strumenti che le startup e le PMI italiane dovranno adottare per una gestione dei rifiuti sempre più corretta e sostenibile, come ha spiegato Eleonora Faina, Direttore Generale Anitec-Assinform di Confindustria: «C’è una dimensione che cresce sempre di più, che è anche quella dei servizi pubblici e delle amministrazioni. Tutte le tecnologie più innovative, come la blockchain, l’intelligenza artificiale, i wearables, i big data, il cloud e l’IoT stanno dimostrando una fortissima capacità di trainare. Sono quelli che noi classifichiamo come digital enablers che stanno trainando il mercato e stanno confermando che l’attenzione verso le tecnologie digitali non è più un elemento di nicchia, di poche imprese, ma comincia a diventare sempre più la base sulla quale si regge gran parte dei programmi di investimento delle aziende».

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