Mauro Delle Fratte
17/02/2021

Il discorso ecologista di Draghi: «Vogliamo lasciare un buon pianeta»

Ultimo aggiornamento: 12 Marzo 2021 alle 12:03

La tutela dell’ambiente vero filo conduttore della comunicazione al Senato del Presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi nel giorno del voto di fiducia

«Vogliamo lasciare un buon pianeta, non solo una buona moneta». Contrasto ai cambiamenti climatici, salvaguardia degli ecosistemi, conversione ecologica del sistema produttivo basata su ricerca e innovazione. È la tutela dell’ambiente il vero filo conduttore della comunicazione al Senato del Presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi nel giorno del voto di fiducia. Dai passaggi dedicati alla pandemia da coronavirus a quelli sul Recovery Plan, passando per il rilancio del Mezzogiorno, dell’occupazione giovanile e femminile, dell’istruzione: le parole del premier delineano il profilo di un’azione di governo tutta imperniata sui temi dello sviluppo sostenibile, unica strada per uscire dalla crisi economica e sanitaria del Covid-19 e consegnare alle generazioni che verranno un Paese più equo, sano, verde. «Come ha scritto Papa Francesco, le tragedie naturali sono la risposta della terra al nostro maltrattamento. Il riscaldamento del pianeta ha effetti diretti sulla nostra vita e sulla nostra salute – ha detto Draghi – proteggere il futuro dell’ambiente conciliandolo con il progresso e il benessere sociale richiede un approccio nuovo. Una sfida poliedrica che vede al centro l’ecosistema in cui si svilupperanno tutte le nostre azioni».

La risposta economica al cambiamento climatico, ha detto Draghi, dovrà essere una combinazione di politiche strutturali e riforme che facilitino l’innovazione, l’accesso al capitale e al credito, che agevolino gli investimenti e la domanda di mercato per le nuove aziende sostenibili. In quest’ottica sarà fondamentale mettere in piedi un Programma nazionale di ripresa e resilienza che sappia fare della transizione verde l’asse portante del mix di progetti e riforme da presentare entro la fine di aprile alla Commissione europea per accedere ai fondi Next Generation Eu: 209 miliardi di euro da spendere in sei anni, il 37% dei quali da destinare a misure contro il cambiamento climatico. «Il precedente governo ha già svolto una grande mole di lavoro – ha sottolineato Draghi – dobbiamo approfondirlo e completarlo. Le missioni del Pnrr resteranno invariate ma dovremo rafforzare gli obiettivi strategici, con particolare riguardo alla produzione di energia rinnovabile, all’inquinamento dell’aria e delle acque, alla rete ferroviaria veloce, alle reti per la distribuzione di energia per i veicoli elettrici e alla produzione e distribuzione di idrogeno». Il Pnrr indicherà obiettivi specifici al 2026 ma anche al 2030 e al 2050 «anno entro il quale l’Unione europea – ha ricordato Draghi – intende giungere al traguardo di zero emissioni nette di Co2 e gas climalteranti».

Per non vanificare l’opportunità senza precedenti rappresentata dai fondi messi a disposizione dell’Ue, ha però ricordato Draghi, sarà fondamentale anche e soprattutto mettere mano alle riforme che garantiscano rapidità e certezza negli iter burocratici. Su tutte quella della Pubblica amministrazione. «In tema di infrastrutture occorre investire sulla preparazione tecnica, legale ed economica dei funzionari pubblici per permettere alle amministrazioni di poter pianificare, progettare ed accelerare gli investimenti con certezza dei tempi, dei costi e in piena compatibilità con gli indirizzi di sostenibilità e crescita indicati nel Programma nazionale di ripresa e resilienza». I temi dello sviluppo sostenibile, ha ricordato il Presidente del Consiglio, saranno centrali anche nei prossimi impegni internazionali dell’Italia, a partire dalla presidenza del G20. «L’italia avrà la responsabilità di guidare il gruppo fuori dalla pandemia – ha dichiarato – e di rilanciare una crescita verde e sostenibile a beneficio di tutti. Insieme al Regno Unito con cui condividiamo la presidenze parallele del G7 e del G20 punteremo sulla sostenibilità e sulla transizione ecologica nella prospettiva della prossima conferenza delle parti sul cambiamento climatico con particolare attenzione alle giovani generazioni, alle quali sarà dedicato l’evento Youth4Climate».

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