Rifiuti elettronici: impianto pilota all’Università di Cagliari

di Maria Dolores Picciau 11/04/2017

Il re Mida esiste ed è in grado di trasformare rifiuti tecnologici in una miniera d’oro con procedure ecostenibili e a zero impatto ambientale. In realtà si tratta di una regina, si chiama Angela Serpe e fa la ricercatrice nel Dipartimento di Chimica inorganica e analitica del Polo universitario di Monserrato, in provincia di Cagliari. La professoressa Serpe insieme al suo gruppo di lavoro, dopo anni di studio ha portato avanti un progetto di rilievo internazionale: “Recovery–Green–Metal”, presentato nella giornata di ieri e realizzato grazie ad una raccolta fondi lanciata dal bando WithYouWeDo della Tim.

Complici un intenso battage pubblicitario di sensibilizzazione ai temi del riciclo e della tutela ambientale e ad una fitta attività di crowfunding sono stati raccolti 90mila euro cui hanno contribuito numerose aziende, uno spaccato dello scenario produttivo nazionale, tra le quali Gold Fixing, Ri. Tech, Omcd, Eco- Copper, Corem, Valori e Preziosi, Oro market. Il progetto deriva da tanti anni di attività di ricerca ed è stato finalizzato alla realizzazione di un impianto pilota per il recupero selettivo dei metalli preziosi dai rifiuti elettronici, come telefonini, computer e vari hardware, in modo ecostenibile.

L’importo raccolto, potrà sostenere una parte dell’impianto che consentirà di testare il sistema su una scala pilota, più grande di quella utilizzata in precedenza. «La sperimentazione proseguirà – ha sottolineato la Serpe – in quanto è possibile utilizzare reagenti ecosostenibili e processi potenzialmente a rifiuti zero. L’obiettivo è quello di recuperare tutti i materiali presenti in queste tipologie di rifiuti e non utilizzare sostanze ad alto impatto ambientale e riciclare tutti i reagenti che vengono utilizzati per l’estrazione dei metalli». Il progetto ha creato anche i presupposti per una forte sinergia tra l’Università di Cagliari, le imprese che hanno sostenuto economicamente e attivamente l’intera iniziativa e rappresenta il primo importante passo verso il trasferimento tecnologico dei risultati della ricerca da applicare in azioni ecosostenibili.

Soddisfatta del risultato Annalisa Bonfiglio, Pro rettore per il territorio e l’innovazione dell’università di Cagliari che ha voluto ricordare come si sia investito molto sul progetto e di come esso possa trovare grande applicazione pratica sul mercato. Non solo, l’intera iniziativa è la risposta di come l’università possa fungere da catalizzatore, coinvolgere privati, aziende e gruppi di ricerca in attività da cui trae giovamento l’intera comunità. Vivace e ricco di interventi il dibattito di presentazione è stato caratterizzato dal taglio del nastro cui hanno partecipato gli studenti, le autorità, la professoressa Bonfiglio, il direttore del Dipartimento la professoressa Maura Monduzzi oltre alla coordinatrice dell’iniziativa la professoressa Serpe, che già nel 2010 era stata premiata come migliore inventrice italiana per i brevetti dello spin off universitario 3R Metals un progetto sul riciclo eco-compatibile di materie prime e metalli preziosi da rifiuti hi-tech.

1 Commento su "Rifiuti elettronici: impianto pilota all’Università di Cagliari"

  1. Michele ha detto:

    siamo un’ azienda che si occupa di recuperi di Raee , come posso mettermi in contatto con la Dott.ssa Angela Serpe ? Grazie

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