Automotive, Audi lancia un sistema di riciclo chiuso per l’acciaio

di Elvira Iadanza 14/04/2025

Con il programma MaterialLoop la casa automobilistica punta a rendere la catena di approvvigionamento più resiliente a lungo termine e a promuovere un riciclo di alta qualità


Audi introduce nella sua produzione un sistema innovativo di riciclo chiuso per l’acciaio. La casa automobilistica è la prima ad aver sviluppato, insieme al partner TSR Resource, un modello di economia circolare sostenibile per i materiali provenienti da veicoli a fine vita. Il progetto si inserisce all’interno del programma MaterialLoop avviato nel 2023 e che ha già portato all’utilizzo di una quota di materiali secondari post-consumo per il parabrezza dell’Audi Q4 e-tron e per la sezione esterna del tetto dell’Audi Q6 e-tron. Ora, l’azienda dei quattro anelli è pronta allo step successivo: l’utilizzo di acciaio riciclato proveniente da automobili, in ottica di closed loop.

“Audi – si legge nel comunicato stampa – metterà a disposizione per il riciclo diverse migliaia di veicoli di pre-serie. Questi saranno frantumati da TSR Resource e trasformati in materie prime riciclate di alta qualità per un ulteriore utilizzo nell’industria automobilistica. In cambio, Audi avrà accesso al materiale secondario ottenuto da questi veicoli, che verrà accreditato su un cosiddetto conto digitale dei materiali. I potenziali fornitori di materiali e componenti potranno accedere a questo saldo a credito nell’ambito di una procedura di gara. Ciò offre ai potenziali partner contrattuali di Audi l’accesso esclusivo a materie prime in acciaio riciclato di alta qualità, altrimenti soggette a significative fluttuazioni di prezzo”.

L’obiettivo, spiega la casa tedesca, è duplice: “rendere la catena di approvvigionamento più resiliente a lungo termine”, mettendosi a riparo da scenari geopolitici incerti per quanto riguarda il rifornimento di materia, ma anche “promuovere un riciclo di alta qualità e una produzione più sostenibile di veicoli di qualità costantemente elevata”.

Renate Vachenauer, membro del consiglio di amministrazione di Audi per gli approvvigionamenti, ha commentato così l’iniziativa: “Il riciclo ha un potenziale enorme. Lavoriamo costantemente per aumentare la percentuale di materiali riciclati nei nostri veicoli. Con il conto digitale dei materiali, Audi sta introducendo un sistema nel settore automobilistico che le consente di approvvigionarsi di preziose materie prime riciclate in modo più indipendente dal mercato. L’azienda dimostra che sostenibilità ed economia vanno di pari passo”.

Secondo la casa automobilistica i benefici di questa iniziativa possono essere molteplici: “il partner di riciclo beneficia di un flusso in entrata prevedibile di veicoli a fine vita e di potenziali acquirenti del materiale secondario. I potenziali fornitori hanno accesso a materiali riciclati di alta qualità, adatti all’industria automobilistica, a condizioni stabili e possono trasferirli ad Audi. A sua volta, la casa tedesca può stabilizzare le proprie catene di approvvigionamento delle materie prime a condizioni economiche migliori”.

Secondo la casa di produzione il progetto consente di “aumentare la quota di materiale secondario post-consumo nei nuovi veicoli, senza compromettere la qualità o i costi. Riciclando materiali secondari di alta qualità provenienti da veicoli giunti al termine del loro ciclo di vita. In questo modo le risorse possono essere mantenute nel ciclo in modo strategico, economicamente efficiente e sostenibile”.

La scelta dell’azienda arriva in un momento cruciale e delicato per il mondo dell’automotive. Mentre resta all’orizzonte l’incognita dei dazi, a Bruxelles procedono le interlocuzioni su una serie di dossier chiave per il futuro dell’industria, a partire dalla proposta di regolamento per fissare i nuovi standard di progettazione e gestione circolare dei veicoli. Nelle prossime settimane Parlamento e Consiglio Ue dovranno adottare le rispettive posizioni negoziali sulla proposta della Commissione Ue, che mira a introdurre nuovi vincoli in termini di ecodesign e riciclo ma anche a rafforzare il regime di responsabilità estesa del produttore, o EPR.

Sul tema le posizioni tra case auto e operatori del fine vita restano distanti. Qualche settimana fa, Ricicla.tv ha raccolto la voce del presidente dell’associazione nazionale degli autodemolitori (ADA), Anselmo Calò che ha ribadito come “il principio da salvaguardare resta sempre lo stesso, ovvero che l’industria non faccia profitto dall’applicazione della responsabilità estesa”. Demolitori e frantumatori, infatti, temono che l’entrata in vigore di un EPR più stringente possa rappresentare l’occasione per spostare nelle mani delle case auto il controllo giuridico ed economico del fine vita dei veicoli e mettere fine al libero mercato dei materiali riciclati e dei pezzi di ricambio.

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