Tari, Mef annuncia indagine: «Differenze eccessive»

di Giovanni Paone 15/03/2016

Un tavolo di confronto sul controllo degli aumenti Tari. L’annuncio viene dal Ministero dell’Economia e l’indagine sarà curata dal dipartimento delle Finanze dello stesso dicastero: un’onere che travalicherebbe le competenze del Mef, ma che a quanto pare si è rivelato necessario a fronte di eccessive differenze nella determinazione delle tariffe tra un Comune e l’altro, oltre che di un diffuso aumento della Tari su base più macroscopica. In attesa che veda la luce l’annunciata ARERA (Authority indipendente che il decreto Madia sui servizi pubblici locali ha previsto estendendo le competenze dell’Autorità per l’acqua e l’energia) si fa dunque pressante la necessità di una supervisione univoca nella definizione dell’imposta sui rifiuti.
In soli cinque anni la Tari (nelle sue varie forme) è aumentata del 55%, il che ha significato 3 miliardi di euro in meno nelle tasche dei contribuenti.

La stima è stata elaborata solo poche settimane fa dalla Confcommercio sulla base dei dati pubblicati nel rapporto Ispra sui rifiuti urbani, gli ultimi ufficiali a disposizione. In alcuni casi i divari di costo sono enormi, con una spese di gestione rifiuti che, a parità di livelli qualitativi di servizio, evidenzia notevoli disparità anche tra comuni limitrofi con una forbice che arriva ad allargarsi fino a picchi che sfiorano il 900%. Quasi dieci volte in più.

E in questo panorama a pagare il prezzo più alto sono gli operatori di commercio, sottoposti ad un vero e proprio salasso. Continua a verificarsi, infatti, l’odioso fenomeno della “doppia imposizione”: l’ultima denuncia è venuta dalla divisione Senese di Rete Imprese Italia, che pochi giorni fa ha richiamato l’attenzione su come, in provincia, nonostante le disposizioni normative sui rifiuti da attività economica – gestiti e tassati come rifiuti speciali – oltre allo specifico servizio gli imprenditori sono soggetti al contributo Tari che finisce nelle casse della municipalizzata di turno. Anche su questo l’Arera sarà chiamata a vigilare: nel frattempo staremo a vedere quando e se il tavolo di lavoro annunciato da via XX settembre produrrà qualche risultato a breve termine.

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