Approvate le linee guida per supportare le imprese pugliesi ad attribuire ai propri residui di produzione la qualifica di sottoprodotto. Previsto il rilascio di schede tecniche per aiutare gli operatori a superare le incertezze applicative della normativa nazionale. Maraschio: “Puglia prima regione del Sud a dare indirizzi alle aziende”
Supportare le imprese pugliesi nell’attribuzione della qualifica di sottoprodotto ai propri residui di lavorazione, agevolando l’adozione di processi produttivi circolari e di forme di simbiosi industriale tra le manifatture del territorio. Questo l’obiettivo delle nuove linee guida sui sottoprodotti approvate dalla giunta regionale della Puglia per facilitare l’applicazione del regime che consente alle aziende, nel rispetto delle condizioni dettate dalla normativa nazionale, di non qualificare i propri scarti come rifiuti se questi possono essere utilizzati come materia prima in un ciclo produttivo.
Uno strumento strategico, quello dei sottoprodotti, eppure ancora poco utilizzato, soprattutto a causa dell’incertezza che ruota attorno alla lettura e applicazione della normativa nazionale. E del timore, da parte degli operatori, di vedersi contestato dagli organi di controllo il mancato rispetto dei requisiti fissati dalla disciplina. “Per questo Regione Puglia Unioncamere ed Albo Gestori Ambientali, hanno intercettato queste criticità ed hanno immaginato un percorso che potesse sostenere il settore imprenditoriale nell’utilizzo dei sottoprodotti – ha spiegato nei giorni scorsi l’assessora pugliese all’ambiente Anna Grazia Maraschio – che significa banalmente sottrarre tonnellate di materiali al ciclo dei rifiuti, abbassare i costi di trasporto e smaltimento per le imprese che devono disfarsi dei propri scarti, offrire alle stesse imprese un’ulteriore materia per diversificare o potenziare la propria attività”.
Le linee guida, adottate al termine di un percorso avviato nel 2022, prevedono l’istituzione di un gruppo di lavoro (composto da Regione, Unioncamere Puglia, Albo Nazionale Gestori Ambientali e Arpa Puglia) al quale, tra gli altri, è affidato il compito di “collaborare all’elaborazione delle ‘schede tecniche sottoprodotti’ per specifici sottoprodotti o per filiere produttive” e produrre documentazione utile a “supportare l’operatore nell’individuare caso per caso, determinati sottoprodotti nell’ambito del proprio processo produttivo”.” L’idea – ha chiarito Maraschio – è quella di adeguarsi alle dinamiche del sistema d’impresa le cui prerogative e leggi cambiano con una velocità spesso superiore a quella della pubblica amministrazione, quindi se in fase di lavoro ci renderemo conto che sarà necessario apportare modifiche saremo pronti a farlo. Siamo tra le prime regioni in Italia, la prima di tutto il centro sud, a dare indirizzi in tal senso”.
Le ‘schede tecniche sottoprodotti’ serviranno da riferimento applicativo per le aziende, che sulla base dei contenuti messi a disposizione dal gruppo di lavoro regionale potranno preparare la documentazione necessaria a dimostrare il rispetto dei requisiti di legge. Le schede, chiariscono le linee guida, potranno riguardare uno specifico sottoprodotto, “riferite all’analisi di un residuo/scarto di produzione ed al suo successivo possibile reimpiego” o una filiera “riferita all’analisi di un ciclo produttivo di una filiera industriale”. Le schede riporteranno, in particolare, il processo di produzione da cui si origina il residuo e i criteri per la dimostrazione della sussistenza dei requisiti previsti dalla normativa nazionale, indicando tra gli altri tipologia del sottoprodotto, utilizzo e trattamenti, requisiti standard e informazioni per la tracciabilità e la gestione.