Rosanna Auriemma
13/07/2022

Clima, nel 2021 calano le precipitazioni e aumentano le ondate di calore anche in inverno

Ultimo aggiornamento: 4 Luglio 2022 alle 16:07

Caldo anomalo a febbraio ed eventi estremi di precipitazioni: questo in breve il quadro climatico del 2021 raccontato nel Rapporto Ispra “Stato e trend del clima in Italia”, che descrive il clima attuale, più caldo rispetto a quello del passato e aggiorna la stima delle variazioni climatiche nazionali negli ultimi decenni

Caldo anomalo ed eventi estremi di precipitazione: è così che si potrebbe sintetizzare la situazione climatica in Italia nel 2021, che pur essendo stato l’anno meno caldo dei precedenti, ha fatto registrare vere e proprie ondate di calore sia nei mesi estivi, che in quelli invernali. La più intensa si è verificata durante la seconda settimana di agosto, quando a Siracusa sono stati registrati 48.8°C, record europeo se confermato dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale. Sempre in Sicilia, a fine ottobre, nella zona più orientale sono state registrate precipitazioni con un’intensità oraria che ha raggiunto il valore più elevato mai registrato nella regione, causando diffusi allagamenti ed esondazioni di fiumi e canali. Queste solo alcune delle informazioni emerse dal Rapporto Ispra “Stato e trend del clima in Italia”, che descrive il clima attuale, più caldo rispetto a quello del passato e aggiorna la stima delle variazioni climatiche nazionali negli ultimi decenni.

Scendendo nel dettaglio, con un’anomalia positiva di temperatura media di +0.23°C rispetto alla media climatologica 1991-2020, l’anno appena trascorso è risultato meno caldo dei precedenti. Infatti, a partire dal 2000, le anomalie rispetto alla media climatologica 1991-2020 sono state sempre positive, fatta eccezione per la situazione climatica di quattro anni (2004, 2005, 2010 e 2013); il 2021 è stato l’ottavo anno consecutivo con anomalia positiva rispetto alla media. Sull’intero territorio nazionale, le anomalie negative più consistenti sono state registrate ad aprile con una riduzione di -1.40°C, seguito da maggio e ottobre. Gli altri mesi dell’anno sono stati più caldi della media, con le anomalie positive più elevate a febbraio (+1.82°C), seguito da giugno (+1.64°C) e settembre (+1.50°C).

Su tutto il territorio nazionale, i mesi più caldi della media sono stati giugno, settembre e soprattutto febbraio, quando sono stati registrati importanti aumenti di temperatura di +1.84°C al Nord, +1.99°C al Centro, +1.71°C al Sud e Isole. I mesi più freddi della media sono stati maggio (-1.74°C) e aprile (-1.73°C) al Nord, aprile (-1.71°C) al Centro, ottobre e aprile (-1.0°C) al Sud e Isole. La temperatura superficiale dei mari italiani nel 2021 è stata superiore alla media climatologica 1991-2020 e si colloca al quinto posto dell’intera serie dal 1961 con un’anomalia media di +0.46°C.

Secondo il report di Ispra, il 2021 si colloca al ventiquattresimo posto tra gli anni meno piovosi dell’intera serie dal 1961, con un’anomalia di precipitazione totale in Italia pari a -7% circa rispetto al trentennio 1991-2020. Sull’intero territorio nazionale le precipitazioni sono state scarse da febbraio a ottobre: tutti i mesi hanno fatto registrare precipitazioni inferiori alla norma ad eccezione di gennaio, luglio e novembre. I mesi relativamente più secchi sono stati marzo (-47%) e settembre (-44%) seguiti da giugno e agosto, mentre il mese relativamente più piovoso è stato gennaio con un’anomalia positiva di +91%, seguito da novembre (+39%).

Inoltre, dai dati emerge una riduzione di precipitazioni con anomalie negative al Nord (-14%) e al Centro (-4%) e sono state prossime alla norma al Sud e Isole. Marzo è stato il mese relativamente più secco al Nord (-87%), settembre al Centro (-64%) e maggio al Sud e Isole (-56%). Al Nord e al Centro il mese più piovoso si conferma gennaio (+103%), seguito da luglio al Nord (+33%) e da dicembre al Centro (+37%); al Sud e Isole il mese più piovoso è stato novembre (+76%) seguito da gennaio (+69%). I valori più elevati di precipitazione giornaliera sono stati registrati in occasione dell’evento di inizio ottobre, quando la precipitazione cumulata ha raggiunto il massimo di 882.8 mm a Rossiglione (GE) e sono state registrate precipitazioni giornaliere comprese fra 200 e 350 mm fra Liguria centrale ed estremo confine meridionale del Piemonte. Il secondo evento da segnalare è quello relativo ai giorni 24 e 25 ottobre, quando si sono registrate precipitazioni giornaliere intense nella parte ionica e meridionale della Calabria e nella Sicilia orientale, dove si è raggiunto il valore massimo di 281 mm.

Riguardo agli indici climatici delle condizioni di siccità, i valori più elevati del numero di giorni asciutti si registrano su Liguria orientale ed Emilia Romagna, con valori superiori a 320 giorni e il massimo di 326 giorni asciutti a Capo Mele (SV); valori elevati si registrano anche sulla costa toscana e laziale, sulle coste adriatica e ionica, sulla Sicilia centro-meridionale, e sulla costa della Sardegna. Secondo l’indice Consecutive Dry Days, che rappresenta il numero massimo di giorni asciutti consecutivi nell’anno, i valori più alti si sono registrati in Sicilia meridionale (fino a 139 giorni secchi consecutivi), seguita dalla costa tirrenica centrale (fino a 100 giorni) e dalla Sardegna occidentale e settentrionale.

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