Redazione Ricicla.tv
14/12/2017

Istat: aumenta la produzione di rifiuti urbani in 119 grandi città

Ultimo aggiornamento: 5 Dicembre 2017 alle 17:12

differenziata pozzuoli

“La produzione dei rifiuti urbani rappresenta uno degli indicatori di maggiore pressione nelle città italiane, non solo in termini ambientali ma anche in termini economici”. Questa una delle considerazioni contenute nel capitolo dedicato ai rifiuti della nuova edizione del Rapporto Ispra sulla qualità dell’ambiente urbano, basato sui dati raccolti in 119 città (116 capoluoghi di provincia e 3 città ad elevata densità abitativa). Un campione che rappresenta, nel 2016, oltre il 30% della popolazione italiana e quasi il 34% della produzione totale di rifiuti urbani dell’intero territorio nazionale.

Stando al dossier, nel triennio 2014- 2016, la produzione totale delle 119 città fa registrare un aumento di oltre 56 mila tonnellate (0,6% in più), mentre tra il 2015 e il 2016 si riscontra un aumento di quasi 126 mila tonnellate (quasi l’1,3% in più). Le 119 città si caratterizzano per valori di produzione pro capite, generalmente, superiori alla media nazionale. Il pro capite medio si attesta, infatti, nel 2016, a 551 kg/abitante per anno, 54 kg/abitante per anno in più rispetto al valore nazionale (497 kg/abitante per anno).

Tra le quattro città con maggiore popolazione residente, Roma fa registrare un valore di 588 kg/abitante per anno, con una diminuzione rispetto al 2014 di quasi 11 kg/abitante per anno, mentre Napoli rileva un aumento del pro capite di ben 24 kg/abitante per anno, raggiungendo un valore di 535 kg/abitante per anno. Milano e Torino fanno registrare rispettivamente 503 kg/abitante per anno e 482 kg/abitante per anno (per Milano si tratta di un aumento di oltre 4 kg/abitante per anno mentre per Torino di una diminuzione di oltre 9 kg/abitante per anno).

“La raccolta differenziata – si legge ancora nel report – svolge un ruolo prioritario nel sistema di gestione integrata dei rifiuti in quanto consente, da un lato, di ridurre il flusso dei rifiuti da avviare allo smaltimento e, dall’altro, di condizionare in maniera positiva l’intero sistema di gestione dei rifiuti, permettendo un risparmio delle materie prime vergini attraverso il riciclaggio e il recupero”.

Le 119 città prese in esame contribuiscono nel 2016 per quasi il 29% al totale della raccolta differenziata a livello nazionale e fanno registrare, in termini assoluti, un valore di quasi 4,6 milioni di tonnellate. I maggiori livelli di raccolta differenziata si rilevano a Treviso, che si attesta ad una percentuale superiore all’87%, Belluno e Pordenone (quasi 84%), Tortolì e Mantova (83%). Rispetto al triennio 2014-2016 il maggior incremento, in valore assoluto, della percentuale di raccolta differenziata si riscontra nel Comune di Isernia (con un aumento di quasi 46 punti percentuali).

Per quanto riguarda le frazioni merceologiche, la raccolta della frazione organica (umido e verde) delle 119 città rappresenta circa il 26% del totale raccolto a livello nazionale. Più efficienti, appaiono i sistemi di raccolta della frazione cellulosica: il totale raccolto è pari a quasi 1,2 milioni di tonnellate, corrispondenti a oltre il 37% del totale raccolto su scala nazionale (oltre 3,2 milioni di tonnellate). Tra le altre frazioni si segnala il vetro il cui totale raccolto è pari a quasi 550mila tonnellate. Il pro capite medio, di quasi 30 kg/abitante per anno, risulta di poco inferiore a quello registrato a livello nazionale (31 kg/abitante per anno).

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