Maria Dolores Picciau
04/02/2021

Rifiuti urbani, Sardegna al 2° posto per raccolta virtuosa

Ultimo aggiornamento: 5 Febbraio 2021 alle 17:02

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La Sardegna per il 2019 si piazza al 2° posto in Italia per la raccolta virtuosa dei rifiuti urbani, avviati a recupero, diventando di fatto una delle regioni di punta dell’economia circolare nel nostro Paese, come sottolinea l’Assessore all’Ambiente, Gianni Lampis: «Negli ultimi venti anni la Regione Sardegna ha investito per creare impiantistica pubblica, dislocata su tutto il territorio regionale, che si è dimostrata in grado e sufficiente per gestire l’intero flusso dei rifiuti urbani, prodotti dai 377 campanili della Sardegna. Oltre ai rifiuti urbani abbiamo anche la presenza di siti di stoccaggio di rifiuti pericolosi e speciali. Questo ha consentito, soprattutto grazie alla grande opera di sensibilizzazione portata avanti dalle amministrazioni comunali e dalla stessa Regione Sardegna, di balzare al 2° posto nella classifica nazionale sulla raccolta differenziata. Questo non può essere un punto di arrivo ma vuole essere un ulteriore nuovo punto di partenza perché l’auspicio è arrivare entro il 2022 all’80% di raccolta differenziata in Sardegna. La Sardegna già parla di economia circolare, siamo la seconda regione in Italia insieme alla Lombardia ad aver attuato già la strategia regionale per l’adattamento ai cambiamenti climatici. Questo significa che siamo completamente immersi nel realizzare le direttrici a cui si ispira l’agenda 2030 dell’ONU».

Per il recupero dei rifiuti è in programma anche un piano di investimenti per completare la filiera del riciclo in Sardegna. «Noi oggi siamo in grado di mantenere in Sardegna il 100% del rifiuto organico che viene differenziato. Questo perché nella maggior parte dei casi il compost viene utilizzato come fertilizzante in agricoltura. Non sempre, invece, riusciamo a chiudere la filiera di tutte le altre componenti della raccolta differenziata. Proprio su questi temi – aggiunge l’Assessore Gianni Lampis – stiamo puntando a finanziare soprattutto impiantistica pubblica che consenta alla carta e al cartone, alla plastica, al vetro, ai metalli e ad altre tipologie di raccolta differenziata di poter chiudere la filiera del riciclo e del riuso direttamente in Sardegna».

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