Sburocratizzazione, gli annunci del ministro Costa in favore dell’imprenditoria ambientale

di Valentina Trifiletti 09/07/2018

“Da settembre una task force del ministero dell’Ambiente si occuperà della sburocratizzazione ambientale“, lo ha annunciato il ministro dell’Ambiente Sergio Costa durante la presentazione del rapporto Ecomafia 2018 di Legambiente. “Il vero problema – ha dichiarato il ministro – è la corruzione che spesso è figlia di menti criminali ma anche della burocrazia. Ci vogliono regole più semplici e più chiare in modo tale da limitare la corruzione e aiutare gli imprenditori a fare sana imprenditoria ambientale”. Quello del ministro dell’Ambiente è un primo segnale concreto verso le imprese che operano nel settore. Ma non solo.

“Credo nel Daspo ambientale – ha proseguito il ministro – chi inquina, a mio parere, è il caso che lasci il territorio, perché non ama il proprio territorio. Se vogliamo salvare il Pianeta incominciamo dalle piccole cose”. Così è stato ribadito l’impegno assoluto nella lotta al crimine ambientale ma anche nella facilitazione del lavoro delle imprese di settore che operano in maniera seria e proficua. “Mi piacerebbe indicare un percorso normativo per l’istituzione della figura dell’ispettore ambientale – ha continuato Costa – sia a livello nazionale che locale. Ma credo anche una figura legata alle forze di polizia. Non credo sarebbe male se carabinieri forestali e capitanerie di porto potessero avere una figura di questo tipo”.

Alla presentazione il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho ha tenuto come “ancora una volta il Rapporto evidenzia come i rifiuti rappresentino uno dei momenti di maggiore interesse della criminalità e come nelle 4 regioni più a rischio – Calabria, Campania, Puglia, Sicilia – la presenza della criminalità incida pesantemente sul territorio fino alla gestione del ciclo dei rifiuti”.

“In particolare – ha sottolineato il procuratore – si rileva ancora una volta l’accostamento tra criminalità ambientale e corruzione. Se in certi casi si perpetuano è anche perché una parte delle istituzioni non fa la sua parte, la corruzione continua ad avere una importanza molto grande sul territorio. La stessa infiltrazione mafiosa ha portato nei primi mesi del 2018 allo scioglimento di 16 amministrazioni comunali, a fronte delle 20 dell’anno precedente. La mafia – conclude il procuratore – continua a stringere legami con la pubblica amministrazione, e il trattamento dei rifiuti non è esente da tutto questo” .

 

 

 

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