Redazione Ricicla.tv
09/03/2016

Parma, sei mesi di tariffa puntuale: risparmi per 92mila famiglie

Ultimo aggiornamento: 11 Marzo 2016 alle 11:03

parma tariffa puntuale

Mentre il governo si prepara ad emanare il nuovo regolamento per l’adozione di sistemi di misurazione puntuale delle quantità di rifiuti conferite da cittadini ed attività commerciali, c’è chi la tariffazione a corrispettivo ha scelto di adottarla già da tempo e può tirare le somme dei risultati raggiunti, in termini economici ed ambientali, grazie all’introduzione di sistemi “pay as you throw” ovvero: paga solo quello che butti via. È il caso del comune di Parma, che a sei mesi dall’introduzione della tariffa puntuale sui rifiuti ha tracciato un primo bilancio dell’esperienza. Un bilancio decisamente positivo: l’introduzione della tariffa puntuale per i rifiuti da avviare a smaltimento ha prodotto un risparmio sulla bolletta rifiuti per oltre 92mila famiglie parmigiane per il secondo semestre dell’anno 2015. Sono invece poco più di 1.800 le famiglie che hanno svuotato il contenitore dei rifiuti residui qualche volta in più rispetto alla media prevista, e che quindi si troveranno qualche euro aggiuntivo nel conguaglio rispetto al 2015. Tradotto in percentuali, oltre il 98% delle utenze domestiche sono state al di sotto degli svuotamenti previsti per l’equiparazione del costo all’anno precedente, e, pertanto, pagheranno per il secondo semestre 2015 meno rispetto al metodo presuntivo adottato in precedenza.

Quanto alle utenze non domestiche, invece, i dati sono variabili in funzione del tipo di attività. Molte tipologie di utenze fanno segnare risultati soddisfacenti, mentre si registrano produzioni di rifiuto residuo oltre la media per alcune attività tipo bar e ristorazione, dove circa la metà delle utenze ha fatto registrare svuotamenti superiori alla media prevista per determinare la tariffa. Questi alcuni dei dati comunicati in conferenza stampa dall’assessore comunale Gabriele Folli e dal responsabile di Iren Luigi Zoni. «Per le utenze domestiche i risultati sono molto soddisfacenti – ha commentato Folli – perché quasi la totalità delle famiglie registra un risparmio rispetto all’anno precedente, che si tradurrà in uno sconto di circa 20 euro (per chi non ha superato il numero minimo) sulla fattura di conguaglio. Per quanto riguarda le utenze non domestiche – ha affermato ancora Folli – il risparmio si regista in circa il 50% dei casi per alcune categorie quali bar e ristoranti, ma si può fare molto di meglio per differenziare i rifiuti».

L’assessore ha quindi ricordato che la raccolta differenziata è arrivata al 72% e che gli abbandoni di rifiuti si riducono a circa un kg all’anno per abitante. Parma insomma sembra aver perfettamente recepito i vantaggi derivanti dall’applicazione di metodi di tariffazione puntuale dei rifiuti. Anche se sul fronte della comunicazione al cittadino c’è ancora da lavorare, soprattutto se si guarda alla qualità dei conferimenti. Da analisi merceologiche fatte sul rifiuto residuo, spiega il comune, risulta infatti che all’interno troviamo ancora materiali recuperabili come plastiche (30%) , organico (10%), carta e cartone (11%), legno (6%) e tessili (16%), che, se correttamente avviate a riciclo, non rappresentano più un costo per il sistema ma diventano risorse valorizzabili. Positiva anche la risposta delle utenze non domestiche. Fra le categorie più numerose si segnalano in particolare uffici, agenzie e studi professionali, che nell’85% dei casi stanno sotto la soglia media prevista dal sistema di misurazione puntuale (quindi con risparmio sulla bolletta dei rifiuti). Analogo discorso vale per negozi di abbigliamento, librerie, ferramenta, che si attestano sull’83% dei casi positivi, e ancora per autorimesse, magazzini, artigiani (falegnami, idraulici, elettricisti, parrucchieri), ma anche ospedali che risultano “virtuosi” all’incirca nel 70% dei casi. La percentuale scende invece sotto il 50% per le attività industriali, i distributori e i bar, fino ad arrivare alla voce “ristoranti, trattorie, pizzerie” e alberghi, in cui solo il 29% degli esercenti riesce ad ottenere il massimo sconto possibile rispetto a prima sulla bolletta dei rifiuti.

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