PNRR, la riallocazione dei fondi premia il riciclo della plastica

di Redazione Ricicla.tv 28/04/2023

Sono 75 i progetti innovativi per il riciclo della plastica che saranno finanziati con i fondi del PNRR, grazie alla rimodulazione delle risorse precedentemente non assegnate disposta dal Ministero dell’Ambiente


Il Ministero dell’Ambiente completa l’assegnazione delle risorse del PNRR destinate alle quattro filiere ‘flagship’ dell’economia circolare. Con la pubblicazione del decreto di concessione dei contributi per i progetti sul riciclo dei rifiuti in plastica si chiude l’erogazione dei 600 milioni di euro appostati sulla linea d’investimento che conta anche i settori del tessile, della carta e dei rifiuti elettrici ed elettronici. Sono 75 le iniziative selezionate, che saranno finanziate con 115 milioni di euro per la realizzazione di nuovi impianti di riciclo meccanico, chimico e i ‘plastic hubs’, anche per recuperare il cosiddetto ‘marine litter’. “L’investimento del PNRR – ha commentato il Ministro Gilberto Pichetto Fratin – ci dà la possibilità di far crescere nel Paese una filiera dell’innovazione sul dirimente problema della gestione dei rifiuti plastici. Anche nel G7 in Giappone – ricorda il Ministro – l’impegno preso è stato molto chiaro, con il target al 2040 per lo stop a nuovi rifiuti plastici: l’Italia vuole essere ancora una volta, come in altri settori del riciclo, riferimento virtuoso per l’affermazione dell’economia circolare”.

Mentre si attende la proposta di rimodulazione dei fondi PNRR, che l’Italia doveva inviare a Bruxelles entro il 30 aprile ma che probabilmente non arriverà prima dell’estate, si completa così la ‘mini’ rimodulazione delle risorse destinate alle quattro filiere faro voluta dal Ministero dell’Ambiente, che nelle scorse settimane aveva disposto lo spostamento di 136 milioni di euro non assegnati ai progetti su carta, tessile e raee sulle proposte per carta e plastica che erano rimaste fuori per esaurimento del plafond disponibile. Nello specifico, proprio la filiera della plastica contava il maggior numero di domande considerate idonee ma non finanziabili, ben 76, a fronte delle 32 che in un primo momento erano riuscite ad accedere alle risorse disponibili. Numero che, per effetto della riallocazione dei fondi, risulta ora più che raddoppiato. Il provvedimento di concessione dei contributi è stato trasmesso alla Corte dei Conti per la registrazione, poi si provvederà all’assegnazione definitiva delle risorse.

Per quanto riguarda l’altra linea d’investimento del PNRR, quella da 1,5 miliardi per comuni ed enti d’ambito, è stata sbloccata l’assegnazione dei fondi per le linee d’intervento sui nuovi impianti di riciclo dei rifiuti urbani e sugli impianti innovativi per le frazioni ‘problematiche’ come fanghi e scarti tessili, mentre si attende il decreto di concessione dei contributi per l’ultima linea, quella dedicata ai progetti per il miglioramento della raccolta differenziata, che contava il maggior numero di domande di finanziamento: su un totale di 2891 proposte entrate in graduatoria definitiva, 895 accederanno ai 600 milioni di euro complessivamente disponibili, 52 risultano non ammesse mentre 1944 sono rimaste escluse per esaurimento del pertinente plafond. I fondi disponibili finanzieranno iniziative mirate al miglioramento e alla meccanizzazione della rete di raccolta differenziata dei rifiuti urbani. Per i progetti finanziati l’appuntamento è con la scadenza del 31 dicembre di quest’anno, entro la quale occorrerà individuare i soggetti attuatori. Che dovranno completare gli interventi entro il giugno del 2026. Una corsa contro il tempo, sui cui esiti anche la Corte dei Conti, nelle scorse settimane, aveva manifestato non poche perplessità.

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