Luigi Palumbo
17/03/2016

Raee, cresce la raccolta: +8% nel 2015. L’Europa resta lontana

Ultimo aggiornamento: 7 Marzo 2016 alle 19:03

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Continua a crescere la raccolta di rifiuti elettrici ed elettronici in Italia. La quantità di Raee correttamente intercettata ed avviata a recupero dai Sistemi Collettivi dei produttori ha fatto segnare nel 2015 un +8% rispetto all’anno precedente, testimoniando il consolidarsi degli effetti positivi dell’entrata in vigore della nuova disciplina nazionale, introdotta con il Decreto Legislativo 49/2014, e dei due nuovi Accordi di Programma siglati dal Centro di Coordinamento Raee con i Produttori di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche e le Aziende della Distribuzione. In crescita del 2,76% anche i Centri di Conferimento attivi sul territorio nazionale, che arrivano a quota 3.906. Restano però profonde differenze tra le varie regioni, così come un generalizzato ritardo rispetto agli obiettivi di legge fissati dall’Europa. Questo il quadro che emerge dal “Rapporto Annuale 2015 sul Sistema di Ritiro e Trattamento dei Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche in Italia”, a cura del Centro di Coordinamento Raee, presentato oggi a Milano. «I dati di quest’anno possono indurre tutti ad un certo ottimismo – ha dichiarato Fabrizio D’Amico, Presidente del Centro di Coordinamento Raee – i tempi del crollo drammatico dei flussi di rifiuti sembrano essere alle spalle e si nota un vento di ripresa anche nel nostro settore, dopo le consistenti perdite di volumi registrate negli ultimi tre anni. Vogliamo pensare che la raccolta dei Raee in Italia stia recuperando il tempo perduto e si prepari a decollare verso gli obiettivi che le Direttive europee assegnano al nostro Paese».

La raccolta complessiva è stata pari a 249.253.916 kg, con un incremento di oltre 17 milioni di chilogrammi rispetto all’anno precedente e un dato medio pro capite pari a 4,1 Kg di Raee raccolti per abitante. Dato positivo che, tuttavia, è ancora lontano dai target fissati dalle norme Ue che a partire dal gennaio 2016 impongono agli Stati membri la raccolta del 45% in peso dell’immesso a consumo, pari in Italia a circa 7,5 kg pro capite ogni anno. Dal primo gennaio 2019 il target di raccolta passerà al 65%, circa 10 kg pro capite. «Purtroppo il nostro Paese non sembra ancora pronto a raggiungere questo obiettivo, se guardiamo il tasso di raccolta complessivo del Sistema Raee italiano, fermo ad appena 30 tonnellate di recupero su 100 di immesso. Per evitare le sanzioni che potrebbero arrivare dalla Commissione Europea se non raggiungessimo gli obiettivi imposti – spiega D’Amico – è necessaria una reazione d’orgoglio del Sistema con un deciso investimento in azioni e attività ad elevato impatto sui cittadini consumatori, che mancano da anni, per far comprendere agli italiani che l’economia circolare si realizza in casa propria e non soltanto nelle Direttive di Bruxelles».

Senza dimenticare la fetta di Raee che ogni anno finisce nel cosiddetto “canale informale”, tra export illegale, cannibalizzazioni e trattamenti non ottimali. “Nonostante il quadro positivo, che fa ben sperare in vista dell’innalzamento degli obiettivi di raccolta europei – scrive il Cdc – bisogna ribadire come non sia possibile quantificare i Raee sottratti dalla filiera ufficiale di smaltimento organizzata dai Sistemi Collettivi. Rimane dunque fondamentale l’azione di contrasto alla dispersione e al commercio illegale dei Raee che, oltre a sfuggire alle statistiche ufficiali, potrebbero subire un trattamento non conforme agli standard di legge, con notevoli danni per l’ambiente e la collettività”. Proprio rispetto alla necessità di criteri più stringenti sulla gestione dei Raee, continua a pesare il ritardo del Ministero dell’Ambiente nell’adozione del tanto atteso decreto attuativo sul “trattamento ottimale”, che dovrebbe definire gli standard di tutela ambientale obbligatori per le imprese che gestiscono rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche. Decreto atteso ormai da due anni e sul quale, spiega il Cdc, Ministero e Centro di Coordinamento hanno lavorato di concerto durante tutto il 2015.

Guardando ai dati per raggruppamenti, nel 2015 il Raggruppamento più raccolto risulta essere l’R1 (Freddo e Clima), con oltre 70mila tonnellate. Il dato generale è positivo per tutti i Raggruppamenti ad eccezione del Raggruppamento 3 (Tv e Monitor), che segna un -4,86% rispetto al 2014, “dato atteso – precisa il Cdc – e che risulta comunque in linea con l’andamento di questo settore negli ultimi anni”. In particolare, R1 (Freddo e Clima) cresce del 9,98% con 70.415.437 kg raccolti e R2 (Grandi bianchi) del 18,67% con 68.767.964 kg, registrando la performance migliore in assoluto. R4 (Piccoli elettrodomestici) segna un aumento dell’8,71% con 43.439.076 kg, mentre R5 (Sorgenti luminose) ha un incremento della raccolta del 13,74% rispetto al 2014, con 1.449.714 kg.

Quanto alle performance regionali, il Rapporto mostra un trend positivo in tutto il Paese, nonostante permangano ancora differenze significative tra le diverse aree territoriali. Nord e Centro confermano e rafforzano ulteriormente il dato di crescita della raccolta complessiva rispetto al 2014, mentre Sud e Isole registrano finalmente un segno positivo, con un incremento totale dell’11,84%. La stessa situazione si osserva nella raccolta pro capite, in crescita al Nord, al Centro e nel Sud e Isole. Nelle regioni del Nord la raccolta complessiva cresce in media del 6,23% rispetto al 2014, mentre quella pro capite media ammonta a 5,14 kg/ab. Nella raccolta complessiva, tutte le regioni registrano un segno positivo, con l’aumento maggiore in Piemonte e Emilia-Romagna. Anche nel Centro Italia si osserva un miglioramento della raccolta complessiva in tutte le regioni, con una crescita media del 7,21% rispetto all’anno precedente. Da segnalare il +12,83% dell’Abruzzo e il +11,84% della regione Lazio. Il dato più significativo emerge dall’analisi dell’area Sud e Isole, dove la raccolta ricomincia a crescere, registrando un aumento complessivo dell’11,84%. Si registra una flessione solo nella regione Campania (-1,17%), mentre spiccano gli incrementi significativi di Calabria, Molise e Sicilia; debita considerazione deve comunque esser posta nel valutare il dato registrato negli anni precedenti.

Nella classifica delle regioni, la Valle d’Aosta si conferma per il quinto anno consecutivo la più virtuosa d’Italia, con una media pro capite di 8,24 kg/ab. Andando ad analizzare i valori assoluti, al primo posto in Italia si posiziona la Lombardia, che sfiora i 52 milioni di kg di Raee raccolti, dato in crescita del 6% rispetto allo scorso anno. Nell’area Centro la Toscana si conferma al primo posto sia per la raccolta complessiva, con 21.266.233 Kg di Raee, sia per la media pro capite, pari a 5,67 kg/ab, mentre tra le Regioni del Sud e Isole il primo posto va alla Sardegna, con 5,83 kg/ab. Nelle ultime posizioni della classifica si trovano Puglia, Sicilia e Campania, ancora sotto i 2,5 kg/ab di media pro capite, risultato ben al di sotto della media nazionale e degli obiettivi di raccolta europei. Andando ad analizzare la diffusione dei Centri di Raccolta, al primo posto troviamo il Trentino Alto Adige e la Valle d’Aosta, entrambi con 20 CdR ogni 100mila abitanti, mentre la Lombardia vanta il maggior numero di Centri di Conferimento, con 841 Centri di Raccolta e 75 Altri Centri.

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