Imballaggi, Bellomi nominato nuovo direttore generale di Corepla

di Redazione Ricicla.tv 10/01/2023

È Giovanni Bellomi il nuovo direttore generale del consorzio Corepla per il riciclo degli imballaggi in plastica. Quagliuolo: “Una spinta verso nuovi e ambiziosi traguardi”

Il consorzio per il riciclo degli imballaggi in plastica Corepla ha un nuovo direttore generale. È Giovanni Bellomi, subentrato dallo scorso 16 dicembre a Massimo Paravidino, che per dieci anni ha rivestito la carica in seno al consorzio del sistema Conai. Ingegnere, laureato al Politecnico di Milano, Giovanni Bellomi proviene da una ventennale carriera nel settore industriale della produzione e commercializzazione degli imballaggi in plastica, avendo ricoperto suoli di responsabilità in grandi gruppi internazionali, come Toly Products, RPC Group Plc e Albéa.

“L’elevata esperienza manageriale e la profonda conoscenza del comparto degli imballaggi in plastica di Giovanni Bellomi – ha sottolineato il presidente del Consorzio, Giorgio Quagliuolo – permetteranno al Consorzio di compiere un ulteriore progresso verso l’implementazione di una progettualità ancora più puntuale e utile, finalizzata alla compiuta realizzazione della propria mission. Salutiamo quindi con soddisfazione questo nuovo ingresso che apporterà professionalità e spinta verso nuovi e più ambiziosi traguardi”.

Stando ai numeri dell’ultimo rapporto di sostenibilità, nel 2021 Corepla ha avviato a recupero di materia 722mila 218 tonnellate di rifiuti di imballaggi in plastica, con un incremento del 10% rispetto all’anno precedente che conferma la piena ripresa della filiera dopo la frenata imposta dall’emergenza pandemica. Una filiera che conta oltre 2mila 300 imprese produttrici, quasi mille aziende di raccolta rifiuti e 93 impianti di riciclo, capaci di trasformare il packaging a fine vita in una quantità di materia prima secondaria tale da sostituire 520mila tonnellate di polimeri da petrolio vergine, con un risparmio in termini di emissioni di 879mila tonnellate equivalenti di CO2 e un taglio ai consumi di energia di quasi 11mila GWh, pari al 2,5% della produzione annua di energia primaria in Italia.

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