Rifiuti, Assoambiente lancia l’allarme: “No a interventi demolitivi sulla regolazione”

di Redazione Ricicla.tv 13/05/2024

È allarme per le proposte di emendamento al decreto ‘superbonus’ che puntano a demolire le competenze di ARERA in materia di regolazione del settore rifiuti. Assoambiente: “Servono linee guida e regole condivise, non interventi demolitivi che genererebbero incertezza e instabilità”


‘No’ al depotenziamento delle competenze di ARERA in materia di rifiuti. È l’appello di Assoambiente, l’associazione delle imprese del waste management e dell’economia circolare, che in una lettera firmata dal presidente Chicco Testa e indirizzata al ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin lancia l’allarme sul contenuto di due proposte di emendamento al decreto ‘superbonus’, in esame al Senato, che se approvate ridimensionerebbero in maniera drastica le attribuzioni dell’autorità di regolazione in materia di rifiuti. Sottraendo al perimetro delle competenze di ARERA la predisposizione e aggiornamento metodo tariffario, l’emanazione di direttive per la separazione contabile e amministrativa della gestione, la valutazione dei costi delle singole prestazioni e la definizione di schemi tipo dei contratti di servizio.

Cavalcando la diffusa insofferenza nei confronti dell’azione dell’authority, l’intervento “tranchant” disegnato dai due emendamenti demolirebbe buona parte dell’impalcatura regolatoria costruita dal 2018 a oggi, determinando “incertezza in relazione alla disciplina in base alla quale si finanzia il servizio nonché il venir meno dei riferimenti per garantire nel tempo una stabilità economico finanziaria dei gestori, non essendoci più criteri uniformi per la verifica dei costi”. Sebbene Assoambiente non abbia mai risparmiato critiche nei confronti dell’azione del regolatore – ricordando anche nella lettera inviata al ministro Pichetto che “la complessità ed eterogeneità dei contesti richiedeva un intervento regolatorio ad avanzamento più graduale” – l’associazione riconosce tuttavia che “con la presenza di una Autorità amministrativa indipendente con poteri regolatori su aspetti tariffari e di qualità su scala nazionale si possa affrontare con maggior vigore i divari territoriali su servizi e carenze impiantistiche, oltre a offrire maggiore stabilità sotto i diversi aspetti governati da amministrazioni locali non sempre coerenti con gli obiettivi nazionali ed europei”.

Insomma, sì a una disciplina regolatoria più sensibile alle specificità del settore, “senza appiattimento su modello ‘concessorio’ e di ‘gestione integrata’” e attenta a non comprimere gli spazi di libera concorrenza tra imprese grandi medie e piccole, pubbliche e private, ma no fermo a interventi “demolitivi tout court” che determinerebbero solo incertezza e instabilità. Quello che serve, chiarisce invece il presidente di Assoambiente, non è sottrarre il settore alla regolazione con un colpo di mano, ma “interventi nel merito sulle regole del gioco e percorsi condivisi” per “restituire organicità, semplicità e chiarezza ad un quadro giuridico frastagliato ed in continuo mutamento oltre che individuare strumenti, quali linee giuda operative, per aiutare gli operatori e i soggetti pubblici nel complesso percorso di recepimento della disciplina ARERA”.

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