Il Ministero della Transizione Ecologica risponde ai dubbi sollevati da Unirima: “I criteri adottati per la selezione dei progetti non sono restrittivi”. E respinge le accuse di un “favoritismo verso il settore pubblico”
“I bandi per i finanziamenti del Pnrr alle imprese dell’economia circolare stanno andando bene, con 222 domande già presentate, per un totale di circa 508 milioni di euro sui 600 disponibili. Le affermazioni di Unirima, l’associazione dei produttori di carta da macero, circa un presunto ‘flop’ dei bandi, a causa di criteri troppo restrittivi per la selezione dei progetti, sono basate su dati non aggiornati, e non sono quindi corrette”. Lo scrive il Ministero della Transizione Ecologica in una nota, rispondendo alle accuse lanciate nei giorni scorsi dall’associazione nazionale dei produttori di carta da macero, secondo cui un’interpretazione troppo restrittiva da parte del MiTE delle regole europee sugli aiuti di Stato rischierebbe di precludere l’accesso delle imprese private del riciclo ai finanziamenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
“L’erogazione dei fondi – precisa il MiTE – dipende dalla effettiva produttività finale degli investimenti delle imprese. Si tratta di un principio non derogabile del ‘contratto’ con il quale la Commissione europea concede i fondi allo Stato italiano. La Ue chiede un aumento delle percentuali di riciclo, calcolate secondo i criteri comunitari, ai fini del recupero di materia. Non ha quindi fondamento la critica dell’Unirima, secondo la quale i criteri di assegnazione sarebbero troppo restrittivi per le aziende italiane, finanziando solo l’innovazione tecnologica, e non il revamping degli impianti”. Secondo il Ministero “i finanziamenti sono adeguati a soluzioni tecnologiche che permettano un effettivo aumento del riciclo di materiale. Le imprese italiane del settore, che non sono rappresentate tutte da Unirima, non hanno trovato i criteri di assegnazione troppo restrittivi. Tanto è vero che la risposta ai bandi è stata buona”.
Respinta anche l’accusa di un trattamento preferenziale per comuni, enti d’ambito e gestori del servizio pubblico. “I bandi del Pnrr per l’economia circolare prevedono 1500 milioni per Comuni e imprese pubbliche del settore dei rifiuti e del riciclo, e 600 milioni per le imprese private. Non c’è nessun favoritismo verso il settore pubblico, come denunciato da Unirima: E’ stata avviata una proficua collaborazione con l’autorità garante per la concorrenza e non sono stati riscontrati profili di criticità. Al momento sono 1182 le domande presentate da Comuni e imprese pubbliche, per un totale di circa 1 miliardo sui 1500 milioni disponibili”. Il Mite ha comunque convocato le associazioni di categoria Unirima e Cisambiente per l’11 febbraio, per ascoltare le loro posizioni e trovare soluzioni condivise.