Monica D'Ambrosio
10/05/2016

Cobat: nel 2015 gestiti 146 milioni di kg di raee

Ultimo aggiornamento: 5 Maggio 2016 alle 17:05

Ad ogni fine corrisponde un nuovo inizio. È questa convinzione che ha fatto di Cobat, il consorzio nazionale di raccolta e riciclo, un modello avanguardistico per l’economia circolare in Italia. Nel solo 2015 la gestione dei rifiuti elettrici ed elettronici ha avuto un incremento pari al 150%, una percentuale che tradotta in numeri, significa 146 milioni di chili di rifiuti tecnologici raccolti e avviati a recupero. I dati del nuovo rapporto realizzato dal consorzio, sono stati presentati nel corso di un convegno tenutosi a Roma ed al quale hanno partecipato i vertici Cobat.

«Con il nostro impegno abbiamo allineato l’Italia alle direttive europee rispetto al concetto di economia circolare – spiega il presidente Cobat, Giancarlo Morandi – è fondamentale continuare lungo questo percorso anche e soprattutto, perché non possiamo più permetterci di sottrarre risorse preziose al nostro pianeta. È tempo di salvaguardare il futuro e in tal senso, l’economia circolare, per quanto ci riguarda, appartiene già al passato. Ora dobbiamo guardare avanti e scommettere su nuove sfide».

Nel solo 2015 sono stati circa 700 i produttori e importatori di apparecchiature elettriche ed elettroniche che si sono affidati a Cobat per la gestione del fine vita dei loro prodotti. Pile e accumulatori esausti salgono sul podio dei rifiuti più riciclati, con Lombardia, Emilia Romagna e Campania che insieme hanno raggiunto gli oltre 18 milioni di chili recuperati e immessi nuovamente a consumo. Diciannove milioni invece i chili di Raee raccolti nel 1176 punti allestiti in tutta Italia, 56mila i chili di moduli fotovoltaici giunti a fine vita e 600mila i chili di pneumatici provenienti dagli autodemolitori per un incremento, rispetto al 2014 pari addirittura al 90%.

Risultati, quelli raggiunti da Cobat nel 2015, resi possibili dalla presenza capillare del consorzio in tutto il Paese con i suoi 90 punti di raccolta e 27 impianti di trattamento. L’impegno del consorzio prosegue. L’obiettivo ora è quello di avviare un dialogo con le istituzioni per una mobilità sostenibile che faccia largo uso delle auto ibride ed elettriche rendendole economicamente e tecnologicamente competitive con le auto che oggi circolano sulle nostre strade.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *