Contributo Sistri 2016, CNA: «Spreco ingiustificato»

di Giuseppe De Stefano 04/02/2016

«Il Decreto Milleproroghe rappresenta l’occasione opportuna per porre fine a una ingiustizia che si è trasformata negli anni in autentica vessazione». Con queste parole affidate ad una nota Daniele Vaccarino, presidente della CNA, riporta l’attenzione sul Sistri, il sistema informatico di tracciabilità dei rifiuti speciali pericolosi, che dopo la pubblicazione in gazzetta ufficiale del Milleproroghe vive un limbo grottesco.

Se infatti l’applicabilità delle sanzioni operative è stata rinviata di un anno, si attende che il bando per la realizzazione del nuovo sistema e la conseguente sperimentazione portino nelle mani delle imprese un “Sistri 2”, uno strumento rinnovato, entro la fine dell’anno. Bando del quale si è persa traccia, considerato che ancora non si conosce l’esito degli inviti formulati dalla Consip dopo che negli ultimi mesi dello scorso anno sono state valutate scelte le associazioni di imprese idonee a partecipare alla gara.

Nel frattempo, però, nonostante il sistema debba andare in soffitta (con tempi a questo punto dubbi anche volendo puntare sul primo gennaio 2017), il contributo annuale non è stato abolito, e poiché il Milleproroghe deve ancora passare per l’esame del Parlamento, questo ed altri correttivi potrebbero essere introdotti tramite degli emendamenti ad hoc: «Occorre evitare che, dal prossimo primo aprile, le imprese siano nuovamente costrette a pagare il contributo annuale per il Sistri – prosegue Vaccarino – un sistema di tracciabilità dei rifiuti pericolosi che ha mostrato di non funzionare, tanto da rimanere inoperativo da sette anni».

«Per il quinto anno le imprese dovrebbero sobbarcarsi gli oneri di un sistema mai partito, con uno spreco ingiustificato di risorse che vengono sottratte agli investimenti e, dunque, alla crescita e all’occupazione. Ci attendiamo – conclude in numero uno della CNA – che la politica intervenga immediatamente per evitare alle imprese di sostenere, ancora una volta, il pagamento di un contributo immotivato e per realizzare in tempi rapidi un sistema semplice ed efficiente di tracciabilità dei rifiuti pericolosi».

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