Incentivi biometano, ecco le regole aggiornate con il revamping degli impianti forsu

di Redazione Ricicla.tv 31/05/2024

A pochi giorni dall’apertura della nuova gara per gli incentivi al biometano via libera alle nuove regole con l’estensione ai progetti di revamping degli impianti forsu. Ma sul ciclo di sostegni continuano a pesare le incertezze generate dalla misura anti inflazione così come le tempistiche serrate imposte dal PNRR


Via libera definitivo all’allargamento del ciclo di incentivi PNRR per il biometano anche al revamping degli impianti a biogas da rifiuti organici. Lo prevede l’aggiornamento delle regole applicative trasmesso dal GSE al Ministero dell’Ambiente e approvato ieri con decreto dal capo dipartimento energia Federico Boschi. Recependo quanto già disposto dal legislatore nazionale con la conversione in legge del decreto Energia, in vigore dal 10 dicembre 2023, la nuova versione delle regole GSE chiarisce che “a partire dalla quarta procedura competitiva prevista dal DM 2022, possono partecipare, concorrendo alla medesima gara degli impianti agricoli, impianti a rifiuti organici sia oggetto di ‘nuova costruzione’ sia oggetto di ‘riconversione’”.

A partire dalla quarta procedura, che si aprirà lunedì e che dovrebbe mettere a gara un contingente incentivabile di circa 160mila smc/h, anche le strutture di trattamento della frazione organica dei rifiuti urbani che già producono biogas potranno dunque presentare progetti di riconversione a biometano per accedere alla tariffa incentivante e al contributo in conto capitale previsti dal ciclo di sostegni finanziato complessivamente con 1,7 miliardi di euro dal PNRR. Una platea potenziale di circa cinquanta impianti con una capacità produttiva di 200 milioni di metri cubi di biogas, convertibili in circa 100 milioni di metri cubi di biometano, che inizialmente erano stati esclusi dal ciclo di incentivi e che sono stati ammessi solo dopo la rinegoziazione del PNRR con la Commissione europea avvenuta la scorsa estate.

Come già per la terza procedura competitiva, chiusasi con l’assegnazione di un contingente di 58 su 131mila smc/h disponibili, anche la quarta gara sarà coperta dal meccanismo anti-inflazione attivato alla fine dello scorso anno con la conversione del decreto Asset, che prevede l’adeguamento della tariffa e del contributo a fondo perduto all’andamento dell’indice inflattivo. Un cambio di regole in corsa che, sebbene accolto con favore dalle imprese, ha di fatto spaccato il regime di sostegni in due tronconi, penalizzando le imprese assegnatarie dei contingenti delle prime due aste. Tanto che ora il governo starebbe studiando possibili strategie di compensazione.

Difficile tuttavia che l’apertura del ciclo di incentivi al revamping degli impianti biogas da forsu possa ribaltare le sorti di una misura che, stando ai numeri, sembra destinata a non centrare l’obiettivo finale dei 2,3 miliardi di metri cubi di nuova produzione entro giugno 2026. Al momento, secondo quanto comunicato dal ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, i progetti ammessi agli incentivi sono in totale 157, per una capacità produttiva pari a 71mila 950 smc/h, ovvero poco più di un terzo del contingente incentivabile da assegnare entro il 2024, pari a 257mila metri cubi. E se è vero che il contingente assegnato corrisponde a una producibilità annua di circa 630 milioni di standard metri cubi “pari oltre al 25% del target che il PNRR prevede di raggiungere nel 2026”, come ha riferito qualche giorno fa in Senato il ministro, è anche vero che le prossime procedure saranno pesantemente condizionate dal fattore tempo.

Per accedere ai contributi, infatti, gli interventi non possono partire prima della pubblicazione delle graduatorie definitive e devono essere completati entro il giugno del 2026. Tempi strettissimi: i risultati della prossima asta verranno resi noti solo a fine ottobre. Ciò significa che gli assegnatari avranno a disposizione poco più di un anno e mezzo per avviare e portare a termine i lavori, mentre gli assegnatari dell’ultima tranche, che si aprirà a novembre, conosceranno i risultati solo ad aprile 2025. Quando mancherà poco più di un anno alla scadenza. Margini forse troppo risicati, che uniti alle complessità tecniche e ai costi ancora elevati delle opere di connessione degli impianti alla rete nazionale sembrando destinati con ogni probabilità a impedire il pieno decollo del ciclo di incentivi.

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