Redazione Ricicla.tv
22/06/2017

Legambiente: nel 2017 meno Comuni Ricicloni, ma più grandi

Ultimo aggiornamento: 1 Giugno 2017 alle 13:06

Comuni Ricicloni 2017

Un po’ di meno, ma sempre più grandi. Sono i Comuni Ricicloni, premiati nella terza ed ultima giornata dell’EcoForum 2017, la manifestazione annuale targata Legambiente, La Nuova Ecologia e Kyoto Club in partnership con il Conou, Consorzio nazionale per la gestione, raccolta e trattamento degli oli minerali usati, che si chiude oggi a Roma. Dalla presentazione del report emerge come nel corso del 2016 gli enti locali che producono meno di 75 kg di rifiuto secco indifferenziato per abitante all’anno siano diminuiti passando da 522 a 484. Una diminuzione dovuta, almeno in parte, alla fusione tra comuni di piccole dimensioni formalizzata proprio ad inizio 2016 ed alla mancata trasmissione dei dati in modo particolare dalle amministrazioni campane (solo 21 a fronte dei 50 dell’anno precedente). Aumentano, invece, i cosiddetti “cittadini Rifiuti Free”, e cioè l’ammontare degli abitanti dei comuni virtuosi, che passa a quota 3 milioni e 276mila da un numero di poco inferiore ai 3 milioni del 2015: il che significa che anche se le amministrazioni sono di meno, si tratta di enti di dimensione maggiore.

Dal rapporto 2017 arriva anche l’ennesima conferma di un’Italia a velocità multiple sul fronte della raccolta differenziata: quest’anno l’82% dei Comuni Rifiuti Free è nel settentrione, i restanti li troviamo per il 10% al Sud e circa per l’8% al Centro. In particolare, al Nord, aumentano i comuni lombardi che passano dai 76 Rifiuti Free dello scorso anno agli attuali 90 di cui, ben 20, oltre i 10mila abitanti. La classifica per distribuzione di Comuni Rifiuti Free vede in testa il Veneto (29,2% di Comuni liberi dai rifiuti sul totale regionale), seguita da Friuli Venezia Giulia (27,8%) e Trentino Alto Adige (18,7%). Ai tre capoluoghi ”liberi dai rifiuti” dello scorso anno (Pordenone, Treviso e Belluno) si aggiunge il Comune di Trento (con 130mila abitanti). Per il resto, escludendo l’assenza di un buon numero di comuni della Campania, si riconferma il trend del passato, compresa purtroppo l’assenza della Puglia.

I numeri confermano che uniti è meglio: l’83% dei Comuni a bassa produzione di rifiuto indifferenziato, infatti, fa parte di un consorzio o di una comunità montana. Nelle classifiche dedicate ai Consorzi sopra i 100mila abitanti continua il testa a testa tra i due colossi trevigiani, il Consiglio di Bacino Priula e il Consiglio di Bacino Sinistra Piave, che servono rispettivamente 554mila abitanti e 310mila abitanti, praticamente i cittadini di una metropoli italiana, con numeri decisamente interessanti (50 kg/a/ab di indifferenziato residuo per il primo e 53 kg/a/ab per il secondo). A caratterizzare i vincitori di Comuni Ricicloni 2017 oltre all’appartenenza a un Consorzio, anche l’introduzione di un sistema di tariffazione basato sulla quantità di rifiuto prodotto: sono infatti ben 247 i comuni che hanno optato per la tariffa puntuale e 95 per quella normalizzata.

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