PFU da demolizione: Italia modello vincente

di Vincenzo Scatola 14/04/2016

Italia leader europea per l’avvio a riciclo degli pneumatici da demolizione. Il dato arriva dal report del Comitato per la Gestione degli Pneumatici Fuori Uso, giunto alla sua seconda edizione che è stato presentato oggi a Roma e dal quale emergono performance eccellenti: il rapporto tra immesso a mercato ed immesso a consumo è di 1-1. Nel documento che testimonia le attività del giovane sistema collettivo nazionale gestito dall’Aci-Automobile Club Italia, si registrano volumi notevoli e in crescita nel settore della demolizione, considerato che nel 2015 sono state gestite 22.468,19 tonnellate di PFU, il 15,5% in più rispetto al 2014.

Quantità in crescita e per di più completamente avviate a riciclo. Il tasso di riciclo è infatti del 100%, grazie ad un modello unico tra i membri UE ad aver costituito un Sistema ad hoc per i PFU da veicoli a fine vita. Quanto ai materiali recuperati (e, di fatto, sottratti all’incenerimento) dalle oltre 22mila tonnellate di PFU sono state generate 15mila tonnellate  di granulato di gomma, oltre 4mila tonnellate di metalli ferrosi e più di 2mila tonnellate di fibre tessili, riducendo a sole mille tonnellate l’ammontare degli scarti da lavorazione.

Il processo di recupero di questa categoria di PFU parte dai 1500 demolitori censiti dall’ACI ad ogni altezza dello Stivale. Gli pneumatici vengono smontati presso i centri di demolizione iscritti al P.R.A. (Pubblico Registro Automobilistico) vengono smontati gli pneumatici e, se non idonei al riuso, stoccati presso il proprio ’impianto dove, a partire dal quantitativo minimo di 1,5 tonnellate, i demolitori possono richiederne il ritiro gratuito da uno dei soggetti abilitati nell’’apposito elenco pubblicato sul portale del Comitato.

«“Questa seconda edizione del nostro Report di attività – ha detto il Presidente del Comitato, Vincenzo Pensa – racconta un 2015 contraddistinto dal raggiungimento di importanti traguardi. Un aspetto particolarmente significativo che emerge da tale analisi è l’’originalità della via italiana. La nostra è tra le poche realtà nazionali a costituire un sistema ad hoc: in molti Paesi le organizzazioni preposte alla gestione di questa categoria di rifiuto si occupano sia di pneumatici provenienti dal mercato del ricambio sia di quelli da veicoli a fine vita o, in molti casi, fanno rientrare tale gestione in quella più ampia relativa agli ELV (end-of-life vehicles). Il Comitato, inoltre, è l’’unico ente in Europa a essere espressione rappresentativa di tutti gli stakeholder coinvolti nella gestione del fine vita degli pneumatici».

Presente alla presentazione del report anche il Presidente della Commissione Ambiente di Montecitorio, Ermete Realacci: «“Il Sistema italiano per il recupero degli pneumatici fuori uso derivanti dai veicoli in demolizione è un unicum in Europa e, come dimostrano i dati oggi presentati, rappresenta un tassello importante a sostegno della buona economia che rispetta l’’ambiente, scommette sulla qualità e guarda al futuro. Una conferma della potenzialità dell’’economia circolare: il campo della nuova sfida che attende il Made in Italy”».

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