Responsabile tecnico, conto alla rovescia per il periodo transitorio

di Luigi Palumbo 29/08/2023

Entro il 16 ottobre i responsabili tecnici in regime transitorio dovranno rinnovare la propria idoneità. Il comitato nazionale dell’Albo Gestori Ambientali ha chiesto alle sezioni regionali di prevedere nuove date d’esame, ma restano migliaia gli rt in scadenza e il tempo per prenotare le verifiche sta per finire


C’è una data segnata in rosso sul calendario delle imprese iscritte all’Albo Nazionale Gestori Ambientali, quella del prossimo 16 ottobre. Vale a dire il termine ultimo per il rinnovo delle abilitazioni per tutti i responsabili tecnici ambientali che al momento operano ai sensi del regime transitorio quinquennale disposto nel maggio del 2017 con la riforma dei requisiti di idoneità. La deroga ha consentito agli rt che già operavano alla data di entrata in vigore della nuova disciplina di continuare a esercitare la propria attività per cinque anni senza sostenere le verifiche di aggiornamento obbligatorie, e sarebbe dovuta terminare a ottobre del 2022. Ma la sospensione forzata delle prove di idoneità causa pandemia aveva costretto l’Albo a rinviare di un anno la scadenza. Ecco perché entro il prossimo 16 ottobre i responsabili che oggi operano in deroga dovranno sostenere l’esame per il modulo o i moduli in scadenza presso le sedi regionali dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali.

Un adempimento vincolante, dal quale dipende la possibilità per le imprese presso le quali operano i rt con l’idoneità in scadenza di proseguire le proprie attività. A meno di nominare per tempo un nuovo responsabile tecnico. Anche se la scadenza è dietro l’angolo, però, il numero dei soggetti interessati che non risultano iscritti ad alcuna sessione d’esame resta pericolosamente alto. Dopo lo stop per l’emergenza pandemica, a gennaio dello scorso anno le verifiche presso le sezioni regionali dell’Albo erano ufficialmente ripartite, ma su un totale di circa 16mila rt in regime transitorio, legati a 13mila aziende iscritte, solo 4mila risultavano aver effettuato le verifiche nel 2022 mentre ad agosto di quest’anno, stando a quanto comunicato dall’Albo, erano ancora 9mila i soggetti con l’idoneità in scadenza ma non iscritti ad alcuna sessione d’esame.

Impossibile ricondurre i numerosi casi di rt ‘renitenti’ a un’unica fattispecie: accanto agli immancabili negligenti, che magari continuano a scommettere su una proroga dell’ultimo minuto, ci sono infatti quelli che hanno scelto di rinunciare all’esame, temendone l’oggettiva complessità, ma anche gli rt che non sono riusciti fin qui a trovare spazio utile (cioè compatibile con impegni professionali e collocazione geografica) nel calendario delle prove, che pure ha contato 63 sessioni d’esame nel 2022 e 73 nel 2023. Anche per questo, dopo aver chiesto alle sezioni regionali la rimozione del numero chiuso, a fine luglio il comitato nazionale dell’Albo, fresco di proroga, ha adottato una delibera che riconosce alle diramazioni territoriali dell’Albo la possibilità di fissare sessioni straordinarie, da aggiungere alle 15 che ancora restano da svolgere da qui al 16 ottobre secondo il calendario ufficiale del 2023.

I tempi tuttavia restano strettissimi, visto che l’iscrizione alle nuove prove, per quanto in modalità ‘semplificata’, dovrà essere effettuata tra i 30 e i 20 giorni prima delle nuove date dell’esame, che a loro volta dovranno naturalmente essere fissate prima del 16 ottobre. La vera deadline, insomma, è per l’ultima settimana di settembre. Trascorsa quella, chi non si sia iscritto alle prove, così come chi le abbia affrontate senza superarle, decadrà dal ruolo di rt e dovrà ricominciare da capo il percorso di verifica dell’idoneità. Alla luce dell’ultima tornata di semplificazioni disposta dall’Albo, possono chiedere la dispensa dalle verifiche i legali rappresentanti che siano anche responsabili tecnici e abbiano contemporaneamente e ininterrottamente mantenuto negli ultimi cinque anni entrambi gli incarichi, ricoprendo per sedici anni il ruolo di rt nel settore di attività oggetto dell’iscrizione. Alle aziende rimaste senza responsabile tecnico, e che non abbiano provveduto per tempo a nominarne uno nuovo, si applicheranno le limitazioni e le sanzioni previste dalla delibera 1 del 2020 che, decorsi i termini previsti, sfociano nel procedimento disciplinare finalizzato alla cancellazione dell’impresa dall’Albo.

1 Commento su "Responsabile tecnico, conto alla rovescia per il periodo transitorio"

  1. oliva Carlo ha detto:

    siete fuori dal senso logico, pongo il mio caso: sono iscritto all’Albo dal 2011 con annessa R.T. Impresa individuale cat. 8F(Intermediazione senza detenzione di rifiuti) mi scade il rinnovo nel 2026.(avendolo rinnovato nel 2021). Spiegatemi perché devo fare la verifica di idoneità RT. Avreste dovuto non rinnovarmi iscrizione All’albo nel 2021. Iscrizione GE 10031
    Prot. n. 14171/2021 del 11/06/2021 (P.S. eseguo il MUD dal 2005)

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