Rifiuti, così la Calabria punta agli obiettivi Ue di circolarità

di Redazione Ricicla.tv 18/05/2023

Una nuova governance, impianti di riciclo e recupero energetico per tagliare lo smaltimento in discarica. Così la Calabria, forte dei progressi sulla raccolta differenziata, punta agli obiettivi europei di circolarità nella gestione dei rifiuti. Anche grazie al contributo delle imprese private


“Negli ultimi anni la Calabria ha fatto molti passi in avanti“, ha detto Valeria Frittelloni, direttore del dipartimento sviluppo sostenibile di ISPRA, aprendo i lavori degli Stati Regionali dei Rifiuti, il talk di Ricicla.tv che porta in giro per l’Italia l’analisi delle politiche territoriali di gestione nel confronto con gli ambiziosi obiettivi di circolarità fissati a livello europeo. Tappa in Calabria, regione che prova a lasciarsi alle spalle anni di continue emergenze e a ripartire, forte di dati incoraggianti che arrivano soprattutto sul fronte della raccolta differenziata. “Abbiamo registrato un incremento importante – ha detto Frittelloni – nel 2013 eravamo intorno al 15% mentre i dati 2021 certificano il superamento del 53%“.

Dato senza dubbio positivo, quello sulla differenziata, al quale fa però da contraltare un tasso di smaltimento in discarica ancora intorno al 30%, pari a circa 300mila tonnellate. Per centrare gli obiettivi Ue al 2035, tetto massimo del 10% di smaltimento e riciclo al 65%, serve quindi un cambio di passo. “Puntare al 65% di riciclo significa portare la differenziata almeno all’80% – ha chiarito Bruno Gualtieri, commissario di ARRICAL – e per farlo servono soprattutto gli impianti che valorizzino le frazioni raccolte”. Ma servirà anche trovare collocazione alternativa alla discarica per tutto quello che riciclabile non è. Garantendo autosufficienza e prossimità del trattamento, come previsto dal Programma Nazionale di Gestione dei Rifiuti. “Il ciclo al momento è stabile – ha precisato Frittelloni – ma per raggiungere gli obiettivi di riciclo e riduzione dei conferimenti in discarica che l’Ue ci impone il quadro dovrà essere assolutamente implementato“.

È su una doppia direttrice – differenziata più riciclo e recupero energetico – che si sta muovendo l’azione della giunta regionale guidata da Roberto Occhiuto. “Abbiamo avviato due percorsi – ha spiegato Salvatore Siviglia, direttore generale del dipartimento ambiente della Regione Calabria – il primo è di riforma della governance con la creazione di un’unica agenzia regionale, il secondo è quello del nuovo piano regionale rifiuti, che contiamo di approvare definitivamente entro luglio”. E che punterà a completare interventi previsti dalle passate pianificazioni ma rimasti quasi esclusivamente sulla carta: gli otto ecodistretti, con linee di lavorazione dei rifiuti differenziati e non, e il revamping dell’inceneritore di Gioia Tauro, che oggi funziona per metà assorbendo circa 60mila tonnellate e il cui raddoppio – da 120mila a 240mila tonnellate – era previsto addirittura dal piano del 2006. “Stiamo completando l’intervento interrotto nel 2012 per fallimento della ditta alla quale erano stati appaltati i lavori” ha sottolineato Gualtieri. Dopo una prima gara, conclusasi con un’unica offerta giudicata non congrua dalla Regione, “abbiamo riformulato il bando – ha aggiunto Siviglia – e ricevuto proposte importanti. Entro i prossimi 30 giorni conosceremo gli esiti della procedura. L’impianto – ha voluto chiarire – inquinerà meno di due degli autocarri che camminano per la piana di Gioia Tauro”.

Oltre che nell’azione della giunta regionale, la rincorsa della Calabria agli obiettivi europei punta a trovare slancio anche nei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Un’opportunità preziosa, soprattutto per i territori in ritardo. Come Reggio Calabria e Crotone, dove la raccolta differenziata è ferma intorno al 30%. “Come città metropolitana abbiamo messo a punto una progettazione da 100 milioni di euro – ha detto Carmelo Versace, sindaco facente funzione della Città Metropolitana di Reggio Calabria – con interventi che vanno dal recupero dei rifiuti organici al trattamento del residuo secco, passando per il riciclo dei prodotti assorbenti e per la realizzazione di nuove stazioni di trasferenza. I progetti sono stati tutti ammessi a finanziamento. Ora aspettiamo di poter spendere i soldi per il nostro territorio”.

Se gli enti locali attendono la ‘messa a terra’ dei fondi PNRR, le imprese private invece rivendicano gli investimenti messi in campo negli ultimi anni. “Se la differenziata è passata dal 15 al 53% è anche perché in questi anni i rifiuti si è saputo dove portarli – ha rimarcato Crescenzo Pellegrino, presidente della sezione ambiente di Unindustria Calabria – perché è vero che portiamo ancora il 31% dei rifiuti in discarica, ma siamo anche la regione con il maggior tasso di rifiuti organici lavorati in impianti anaerobici rispetto alle quantità raccolte. Ne raccogliamo circa 140mila tonnellate e abbiamo due impianti, privati a uso pubblico, con una capacità che arriva fino a 120mila tonnellate. Impianti modernissimi, capaci di produrre compost e biometano“. Compreso il primo impianto di biometano per autotrazione dell’intero Sud Italia, inaugurato nel 2018. Un’esperienza di successo, dalla quale ripartire per pianificare la ripartenza verso gli obiettivi Ue. “La frazione organica rappresenta il 40% della differenziata complessiva – ha sottolineato Valeria Frittelloni – allo stato attuale il sistema di impianti calabresi garantisce l’autosufficienza. Ma se vogliamo raggiungere il 65% che l’Europa ci chiede la dotazione andrà incrementata“. Rafforzando la partnership tra pubblico e privato, che in Calabria ha già dimostrato di sapersi fare avanguardia, ma anche ricucendo il legame con il territorio. “Un impianto di termovalorizzazione all’avanguardia oggi è meno pericoloso di una stufa domestica – ha detto Margherita Tripodi, dell’ordine degli ingegneri di Reggio Calabria – serve ricostruire il rapporto di fiducia, raccontando ai cittadini il lavoro quotidiano dei professionisti pubblici e privati impegnati sul fronte del bene comune. Oggi possiamo dire di essere sulla strada giusta”.

2 commenti su "Rifiuti, così la Calabria punta agli obiettivi Ue di circolarità"

  1. Claudio ha detto:

    C’è un refuso nell’articolo. Non è la provincia di Catanzaro al 30% di raccolta differenziata, ma la provincia di Crotone.

  2. Grazie per la segnalazione!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *