Rifiuti, Puglia verso la nascita della nuova società pubblica di gestione

di Redazione Ricicla.tv 13/03/2023

Presentata la nuova ASECO, società cui toccherà realizzare e gestire in house gli impianti per il trattamento di forsu e fanghi da depurazione in Puglia. Emiliano: “Operazione coerente con la normativa vigente”


Eccola la società pubblica che dovrà realizzare e gestire gli impianti di recupero di rifiuti organici e fanghi da depurazione in Puglia. Nascerà dall’ingresso di AGER, ente d’ambito unico per la gestione dei rifiuti, nel capitale di ASECO, società al momento controllata dal gestore del ciclo idrico AQP, facendone di fatto il braccio operativo dei due gestori. Nelle intenzioni della giunta guidata da Michele Emiliano, ASECO dovrà accelerare la realizzazione delle infrastrutture pubbliche di trattamento, recupero, riciclo e smaltimento previste nel piano rifiuti regionale. “L’analisi effettuata sul settore rifiuti – ha spiegato oggi il presidente presentando il progetto – ci ha convinti che le criticità che abbiamo riscontrato si sostanziano in una una inefficienza del sistema che si scarica sulle tasse dei cittadini. Per questo abbiamo individuato un meccanismo che, senza creare danno agli imprenditori privati, vada a vantaggio dei cittadini migliorando l’efficienza del sistema e garantendo un abbassamento della pressione fiscale”.

Sfruttando il meccanismo dell’in-house providing, AGER e AQP affideranno ad ASECO il mandato per la realizzazione degli impianti e le successive attività di gestione dei rifiuti organici da raccolta differenziata e dei fanghi prodotti dal trattamento delle acque reflue. L’obiettivo è tagliare i viaggi fuori regione, e le tariffe al cittadino, grazie alla chiusura del ciclo in ambito regionale “in applicazione dei principi comunitari e nazionali di ‘autosufficienza’ e di ‘prossimità'”, come ha sottolineato l’assessore regionale all’Ambiente Anna Grazia Maraschio. L’operazione andrà però conclusa in tempi strettissimi per anticipare il blocco imposto dal nuovo testo unico sui Servizi Pubblici Locali, che prevede l’esclusione di enti d’ambito e specifiche autorità territoriali dalla gestione del servizio rifiuti a partire dal prossimo 30 marzo. Proprio sul fronte dei rifiuti l’accelerazione sul progetto ASECO, che aveva preso le mosse sul finire del 2019, ha suscitato non pochi dubbi. Pur rappresentati in seno all’agenzia regionale, diversi comuni (Taranto in testa) temono infatti di vedersi scavalcati nelle procedure per la localizzazione, realizzazione e gestione degli impianti di trattamento.

Se per i sindaci il problema è la costruzione delle infrastrutture, per le imprese invece il nodo è quello dell’affidamento dei rifiuti da gestire, visto che sia i fanghi che la forsu sono frazioni il cui trattamento dev’essere messo a mercato. Dando la possibilità ad AGER e AQP di affidare in-house alla nuova società il trattamento di entrambe le frazioni a prezzi sganciati dalle dinamiche di mercato, ASECO farà di fatto da ‘calmiere’. Una scelta che, dicono gli operatori privati, violerebbe i principi della concorrenza, andando “in senso diametralmente opposto anche a quanto indicato in vari interventi dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato nonché delle recenti sentenze del TAR”, ha scritto in una nota UNIRIMA.

Polemiche respinte al mittente dalla Regione. Quella di ASECO, ha chiarito Emiliano, sarà “un’operazione coerente con la normativa vigente”. La nuova società, sottolinea una nota, dovrà puntare esclusivamente a colmare i vuoti oggi lasciati dal mercato che “diventano spesso spazio in cui si muovono le organizzazioni criminali, responsabili di numerosissime azioni non solo illegali ma dannosissime per l’ambiente e per i cittadini”. “Non si tratta di fare concorrenza ai privati, ma in un settore così delicato come quello del ciclo dei rifiuti, la presenza del pubblico è indispensabile” ha risposto il sindaco di Brindisi Riccardo Rossi. “La guida pubblica – ha aggiunto il sindaco di Lecce e delegato ANCI ai rifiuti Carlo Salvemini – garantisce che ad orientare le scelte della società sia l’interesse della collettività e non solo il profitto”.

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