Rifiuti, via al porta a porta a Napoli est

di Luigi Palumbo 12/06/2023

È partito oggi il nuovo sistema di differenziata porta a porta nei quartieri della zona orientale di Napoli. Tre le modalità di intercettazione messe in campo per migliorare qualità e quantità dei rifiuti raccolti. Ruggiero: “Un sistema che poi estenderemo anche alle altre Municipalità”


Al via il nuovo servizio di raccolta porta a porta dei rifiuti nelle strade della VI municipalità di Napoli. La fase di startup del progetto voluto da Comune e Asia con il supporto tecnico di Conai è partita questa mattina nei quartieri Barra, Ponticelli e San Giovanni a Teduccio, e coinvolgerà 29mila abitanti, che diventeranno 44mila entro luglio. Via i cassonetti stradali, dentro mastelli e bidoni carrellati. Ma anche mini isole ecologiche nei parchi residenziali e servizi di raccolta puntuali nei rioni a maggiore densità di popolazione. Il nuovo calendario del porta a porta, con turni differenziati per le utenze domestiche e quelle commerciali, prevede il ritiro delle cinque principali frazioni di rifiuto – organico, carta e cartone, plastica e metalli, vetro e residuo non riciclabile – più un turno per i prodotti assorbenti (come i pannolini), da attivare su richiesta per le sole utenze domestiche.

L’avvio del nuovo sistema è stato preceduto nelle scorse settimane da un’intensa campagna di informazione che ha coinvolto in prima linea le giovani risorse integrate sul finire dello scorso anno tra le fila della municipalizzata dei rifiuti. Un’operazione a tappeto, strada per strada, per distribuire bio-pattumiere per l’organico e sacchetti biodegradabili, ma anche per illustrare il calendario dei turni di conferimento e, più in generale, per raccontare le nuove modalità di raccolta invitando alla partecipazione attiva la popolazione coinvolta. Anche perché quella al via è solo la prima fase di un progetto che dovrà arrivare entro novembre a estendere le nuove modalità di raccolta capillare a 95mila abitanti, da sommare ai circa 20mila che in alcune zone della VI municipalità sono già serviti dal porta a porta, fino a coprire l’intero quadrante orientale della città. L’obiettivo è da un lato quello di rilanciare la differenziata, per “raggiungere il 64% di raccolta”, dichiara l’assessore all’ambiente del Comune di Napoli Vincenzo Santagada, e dall’altro quello di intercettare i rifiuti in maniera più puntuale, migliorandone la qualità e prevenendo comportamenti scorretti e abbandoni.

Tre i modelli che, da qui a novembre, saranno progressivamente applicati ai quartieri dell’area orientale, a seconda delle caratteristiche del territorio: piccole isole condominiali per i parchi residenziali come il rione De Gasperi, prelievo domiciliare direttamente con mezzi Asia per le utenze non facilmente raggiungibili e i rioni a maggiore densità di popolazione, come le palazzine popolari di via Franciosa, e il classico porta a porta con contenitori e sacchi per le varie frazioni in tutti gli altri casi (66% dei residenti). “L’obiettivo ambizioso di questo progetto è dimostrare che non esiste un modello univoco per la raccolta differenziata dei rifiuti, ma un insieme di azioni che tenga conto delle condizioni urbanistiche e antropiche che insistono su Napoli. Un sistema che poi estenderemo anche alle altre Municipalità”, spiega l’amministratore unico di Asia Napoli Domenico Ruggiero. “Siamo felici di veder partire questo nuovo progetto di differenziata – afferma Fabio Costarella, responsabile CONAI per il Centro-Sud – in una città bellissima e complessa come Napoli, che ha saputo superare i problemi legati ai rifiuti con determinazione, anche grazie a una forte volontà politica”.

Non una semplice evoluzione delle modalità di raccolta dei rifiuti, insomma, ma un potenziale volano di sviluppo e decoro per l’area orientale prima e per l’intera città poi. “Napoli, città internazionale a tutti gli effetti, ha bisogno di cambiare e la raccolta differenziata è un indice di assoluta integrazione con tutte le altre città italiane, ma soprattutto è un deterrente alla inciviltà e maleducazione che guastano l’immagine della nostra città”, dice Ernesto, residente del Parco Azzurro di Ponticelli. Un quartiere tutt’altro che periferico, nell’ambito della strategia industriale di Asia, che proprio a Ponticelli realizzerà il primo impianto pubblico di compostaggio. Dopo la prima gara andata deserta, complici inflazione e caro materiali, è stato bandito il nuovo appalto con una base d’asta di circa 36 milioni di euro messi a disposizione dalla Regione Campania. La procedura si chiuderà questo giovedì, poi si passerà all’esame delle proposte progettuali. L’obiettivo è arrivare entro il 2026 all’attivazione dell’impianto, che una volta a regime trasformerà ogni anno 30mila tonnellate di rifiuti organici differenziati in fertilizzante e biometano.

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