Ecodesign, da Parlamento e Consiglio Ue stop della distruzione di tessili e calzature

di Redazione Ricicla.tv 05/12/2023

Parlamento e Consiglio Ue hanno raggiunto l’accordo sulla proposta di regolamento europeo per l’ecodesign: chiesto lo stop alla distruzione di tessili e calzature invenduti, con sei anni di deroga per le PMI, via libera al nuovo ‘Passaporto digitale di prodotto’, che diventerà requisito vincolante per l’immissione di beni di consumo sul mercato unico


Stop alla distruzione di prodotti tessili e calzature invenduti, e via libera a nuove regole armonizzate per garantire la sostenibilità dei beni di consumo immessi sul mercato dell’Ue. Che in ottica di contrasto al greenwashing dovranno essere accompagnati dal ‘Passaporto digitale di prodotto’ con informazioni dettagliate sull’impronta ecologica dell’intero ciclo di vita. Lo prevede l’intesa provvisoria raggiunta nella notte di ieri da Consiglio e Parlamento Ue sulla proposta di regolamento ecodesign presentata a marzo dello scorso anno dalla Commissione. Il testo di compromesso dovrà ora essere ratificato dalla plenaria e dagli Stati membri e, una volta in vigore, sostituirà l’attuale direttiva sull’ecodesign, estendendo la disciplina sulla progettazione ecocompatibile (che oggi riguarda solo l’efficienza energetica e si applica a 31 categorie di prodotto) a quasi tutti i beni di consumo immessi sul mercato dell’Ue, per migliorarne la durabilità, la riparabilità e la riciclabilità, ma anche l’efficienza sotto il profilo del consumo di risorse, incluse quelle idriche. In più, su iniziativa dei negoziatori, i nuovi requisiti di progettazione dovranno contemplare anche il contrasto all’obsolescenza programmata.

Rispetto alla proposta iniziale di Bruxelles, il compromesso tra Parlamento e Stati membri introduce il divieto di distruggere accessori di abbigliamento e calzature invenduti, che scatterà due anni dopo l’entrata in vigore del regolamento, con una deroga per le piccole e medie imprese, che dovranno allinearsi dopo sei anni (erano quattro nella posizione negoziale del Consiglio). Chiunque distrugga beni invenduti dovrà comunicare ogni anno quantità e motivazioni, mentre la Commissione Ue potrà estendere la messa al bando a nuove categorie. Sempre all’esecutivo è affidato il compito di adottare atti delegati per stabilire i requisiti di dettaglio per la progettazione ecocompatibile, ai quali l’industria e gli Stati membri dovranno allinearsi non oltre i 18 mesi dell’entrata in vigore. Saranno i singoli Stati, chiarisce l’intesa, a stabilire l’entità delle sanzioni da applicare ai produttori non allineati ai nuovi obblighi.

Su richiesta del Parlamento, l’intesa prevede che la Commissione debba dare priorità all’adozione degli atti delegati a una serie di categorie specifiche: entro nove mesi dall’entrata in vigore del regolamento Bruxelles dovrà stabilire le regole per l’ecoprogettazione di ferro, acciaio, alluminio, prodotti tessili (in particolare abbigliamento e calzature), mobili, pneumatici, detergenti, vernici, lubrificanti e prodotti chimici. “Il primo elemento che rende green un prodotto è il cervello che lo progetta – ha commentato il ministro spagnolo dell’Ambiente Jordi Hereu i Boher, rappresentante della presidenza di turno del Consiglio – con l’accordo raggiunto oggi vogliamo garantire che tutte le dimensioni sostenibili della realizzazione del prodotto siano prese in considerazione fin dalla prima fase della sua concezione”.

L’entrata in vigore del nuovo regolamento segnerà anche il debutto del nuovo ‘Passaporto digitale di prodotto’, che diventerà requisito vincolante per l’immissione sul mercato unico dei beni di consumo regolati dalla nuova disciplina ecodesign. Oltre a dimostrare il rispetto dei criteri di progettazione sostenibile, le informazioni contenute nel passaporto – che la Commissione dovrà rendere disponibili e navigabili in un apposito portale web – dovranno aiutare consumatori e imprese a compiere scelte consapevoli al momento dell’acquisto, ma anche facilitare la riparazione e il riciclo e migliorare la trasparenza in merito agli impatti ambientali dell’intero ciclo di vita. “I prodotti sostenibili diventeranno la norma, consentendo ai consumatori di risparmiare energia, riparare e fare scelte ambientali intelligenti quando fanno la spesa” ha dichiarato la negoziatrice per il Parlamento europeo Alessandra Moretti.

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