Sistri: aggiornamenti o accanimenti?

di Giuseppe De Stefano 22/07/2016

Non c’è pace per le imprese sottoposte ad obbligo Sistri. Dopo il decreto che ha aggiornato il Testo Unico senza produrre semplificazioni sostanziali, e anzi causando più di qualche grattacapo, l’annuncio del capo segreteria del Ministero, Carlo Maria Medaglia, sembrava aprire definitivamente alla nuova era del Sistema informatico di tracciabilità dei rifiuti.

La prospettiva di vedere designato il prossimo concessionario entro la fine di luglio ha sicuramente tenuto alte tensione ed attenzione degli operatori del comparto; ma concentrati sui futuri sviluppi del Sistri che verrà, non ci si aspettava di vedere nuovi aggiornamenti di dubbia utilità a meno di non doversi aspettare che il sistema continui ad andare avanti come lo conosciamo ancora per parecchio.

Sul portale Sistri www.sistri.it, lo scorso 18 luglio, è stata infatti pubblicata una serie di aggiornamenti alla “Sezione Documenti” con la versione aggiornata (al 24.06.2016) sia delle varie guide (produttori, trasportatori, destinatari, intermediari e Regione Campania) che dei casi d’uso (microraccolta, gestione rifiuti respinti, trasporto intermodale e trasporto transfronaliero).

Vengono quindi aggiornate procedure per la movimenazione dei rifiuti, modalità di accesso al sistema, regole di registrazione e compilazione, e tutte le principali operazioni che caratterizzano la quotidianità degli operatori che utilizzano il sistema informatico di tracciabilità. Una cosa è certa: sul Sistri il Ministero sta lavorando più di quanto non sembri. L’infrastruttura del sistema sarà infatti anche oggetto di una manutenzione straordinaria domenica 24, tra le ore 10:00 e le 18:00, come annuncia lo stesso portale ministeriale. Difficile immaginare tanto fervore attorno ad un “corpo morto” come dovrebbe essere il vecchio Sistri.

Al netto delle congetture restano i fatti. E tra i fatti da registrare c’è un’altra pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, quella di ieri con cui entra in vigore il decreto 1 luglio 2016, con cui si istituisce il tavolo tecnico di monitoraggio e concertazione. Tavolo che in realtà già esisteva, ma evidentemente il regolamento aggiornato ha richiesto un testo di nuova emanazione per ribadirne la sopravvivenza aggiornandone i partecipanti.

Questo l’elenco delle associazioni imprenditoriali elencate nell’Allegato 1 del decreto: ANCI, ANCITEL, ANCO, ANIDA, ANITA, ASSINFORM, ASSINTEL, ASSOTRASPORTI, ASSOFERMET, ASSOFERR – Associazione Operatori ferroviari e intermodali, CASARTIG1ANI, Centro Coordinamento Pile Accumulatori – CDCNPA, Centro di Coordinamento RAEE, CIA, CLAAI Nazionale, CNA, COBAT, COLDIRETTI, CONAI, CONFAGRICOLTURA, CONFAPI, CONFARTIGIANATO, CONFARTIGIANATO TRASPORTI, CONFCOMMERCIO, CONFCOOPERATIVE, CONFESERCENTI, CONFETRA, CONFIMI, CONFINDUSTRIA, CONFINDUSTRIA – Sistemi Informativi/Assosoftware, CONFTRASPORTO, CONOE, COOU, ECOPNEUS, FEDERAMBIENTE, FISE ASSOAMBIENTE, FITACNA, LEGACOOP, POLIECO, UNIONCAMERE, UNIRE.

Solo una settimana fa abbiamo avuto modo di sottolineare come l’accelerazione sul fronte del bando Consip fosse da ritenersi un azzardo se slegata da una consultazione con il Tavolo tecnico. Il decreto del Ministero ci da almeno una certezza: dalle parti di via Cristoforo Colombo non ne hanno dimenticato l’esistenza.

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