SISTRI: Rete Imprese scrive al Ministro – VIDEO

di Giuseppe De Stefano 22/10/2015

ROMA. La preoccupazione delle imprese aumenta ad ogni giorno che passa. Il Sistri doveva essere riformato, addirittura rivoluzionato per incontrare le esigenze e le richieste delle aziende che operano nel comparto rifiuti. A questo dovevano servire i tavoli di confronto che per anni si sono riuniti ciclicamente nella sede del Ministero dell’Ambiente, e addirittura nell’ultimo confronto avvenuto poche settimane prima della pubblicazione del bando Consip c’era stata una presentazione di tutte le principali innovazioni tecnologiche necessarie. Sembrava l’inizio di un recepimento che, sia pure con le dovute remore, andava nella direzione di un allineamento alle esigenze delle imprese. Tutto rimasto nelle intenzioni, almeno stando a quanto visto finora, e con l’approssimarsi del primo gennaio 2016, quando il Sistri rischia di entrare in vigore così com’è, i comprensibili timori degli operatori hanno spinto i loro rappresentanti a far sentire la propria voce. Lo ha fatto in maniera pacata, ma decisa, R.e.te. Imprese Italia, sigla che raccoglie le principali associazioni di PMI nostrane e che è tra i principali interlocutori del tavolo tecnico di coordinamento sul Sistri presso il Ministero, inviando a via Cristoforo Colombo una missiva a firma del presidente Sangalli.
Le imprese non ci stanno a soccombere e si rivolgono direttamente al ministro Galletti per richiamare la sua attenzione sulle esigenze del comparto: per lavorare serve innanzitutto prorogare la vigenza del “binario” cartaceo, dopodiché contributi e funzionamento della tracciabilità informatica dovranno essere sospesi fino alla realizzazione e al collaudo del sistema innovato e rinnovato. Senza contare che – fa notare la missiva di Rete Imprese – i cenni all’innovazione tecnologica non sono mai stati accompagnati da un’intenzione di revisione normativa, che invece dovrebbe essere pensata contestualmente a quella tecnologica per evitare gli errori già commessi sul Sistri. La premessa del documento è però affidata alla regolarità del bando, e al fatto che quando mancano poco più di due mesi alla scadenza del primo gennaio 2016, ancora non sono pubblici i termini più interessanti della gara Consip (affidati alle lettere d’invito che dovrebbero partire dopo la fine di ottobre): un’occasione mancata di trasparenza che non sembra andare nella direzione tanto sbandierata ed auspicata quando nell’agosto 2014 si è iniziato a parlare di una svolta definita “epocale” e che alle imprese sembra condurre ad un punto morto.

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