Veicoli a fine vita, l’Ue punta sulla responsabilità delle case automobilistiche

di Redazione Ricicla.tv 13/07/2023

Pubblicata la proposta di regolamento Ue sui veicoli a fine vita. Bruxelles punta sulle case automobilistiche con obiettivi minimi di contenuto riciclato e un rafforzamento della responsabilità estesa. Che dovrà anche garantire la sostenibilità economica delle attività di demolizione e riciclo. Plauso di Euric


Entro il 2030 il 25% della plastica utilizzata per realizzare nuovi veicoli a motore dovrà provenire dal riciclo, e un quarto di questa dovrà venire proprio dalle operazioni di trattamento dei veicoli a fine vita. I cui costi dovranno essere coperti dalle case automobilistiche, al netto dei ricavi garantiti agli operatori del riciclo dalla vendita di ricambi e materie secondarie. Lo prevede la proposta di regolamento presentata questa mattina dalla Commissione europea per rendere più circolare la gestione dei circa sei milioni di veicoli che ogni anno giungono alla fine della propria corsa in Ue. “Oggi proponiamo regole per rendere i veicoli circolari fin dalla progettazione – ha dichiarato il vice presidente della Commissione Ue Frans Timmermans – e per garantire che alla fine del loro ciclo di vita i veicoli siano una fonte di preziosi pezzi di ricambio, materie prime critiche e altre risorse chiave”.

La proposta di regolamento, che ora dovrà essere discussa da Consiglio e Parlamento Ue, guarda soprattutto alle case automobilistiche, introducendo nuovi requisiti per la progettazione sostenibile dei veicoli e vincolando i produttori a fornire istruzioni chiare e dettagliate per i demolitori su come sostituire e rimuovere parti e componenti. In più, vengono fissati obiettivi minimi vincolanti di contenuto riciclato: entro il 2030 il 25% della plastica utilizzata per costruire un nuovo veicolo dovrà provenire dal riciclo, per il 25% dal riciclo ‘closed loop’ dei veicoli fuori uso. Una proposta che ha già incassato il plauso delle imprese europee del riciclo. Secondo Euric oggi oltre l’80% delle plastiche provenienti dal trattamento dei veicoli a fine vita finisce in discarica o inceneritore. “Questi obiettivi traineranno la domanda di plastica circolare e a basse emissioni di carbonio nelle automobili, e aumenteranno gli investimenti nelle catene del valore industriali verdi – ha affermato Alejandro Navazas, di EuRIC – non vediamo l’ora di rafforzare ulteriormente la collaborazione con il settore automobilistico, anche a livello di standardizzazione, per raggiungere o superare gli obiettivi in modo pienamente responsabile”.

Ma nelle intenzioni della Commissione il rafforzamento del ruolo delle case produttrici dovrà passare soprattutto per l’istituzione di schemi nazionali di responsabilità estesa, con l’obiettivo, tra gli altri, di garantire l’adeguato finanziamento delle operazioni di demolizione e riciclo. Per questo, si legge nella proposta, i costi della raccolta e del trattamento dovranno essere sostenuti dai produttori “a condizione che non siano coperti dai ricavi degli operatori della gestione rifiuti legati alla vendita di ricambi usati e componenti di ricambio usate, di veicoli fuori uso disinquinati o di materie prime secondarie riciclate veicoli fuori uso”. Gli schemi di responsabilità estesa, chiarisce insomma Bruxelles, non dovranno sostituirsi al mercato del riuso e del riciclo ma piuttosto dovranno contribuire a garantirne la competitività e la tenuta economica. I maggiori oneri in capo alle case automobilistiche, garantisce la Commissione, non si tradurranno in un aumento vertiginoso dei prezzi di mercato: meno di 70 euro a veicolo la ricaduta complessiva per produttori e consumatori secondo i calcoli di Bruxelles.

Sempre in tema di trattamento la proposta punta ad alzare l’asticella della qualità delle operazioni di demolizione e riciclo, introducendo nuovi requisiti per gli operatori con l’obiettivo di spingere il recupero di materie prime critiche, alluminio e plastiche. Per queste ultime è previsto un target specifico del 30% di riciclo, che diventerà operativo dopo cinque anni dall’entrata in vigore del regolamento e sarà complementare ai già esistenti target dell’85% di reimpiego e riciclo e del 95% di recupero complessivo. In più, entro tre anni dall’entrata in vigore del regolamento sarà vietato lo smaltimento in discarica dei residui di frantumazione dei veicoli che non siano prima stati processati e selezionati in linee di trattamento avanzate come quelle installate negli impianti della francese Galloo. Giro di vite anche alle esportazioni di veicoli a fine vita fuori dall’Ue, con un rafforzamento dei controlli e la digitalizzazione delle procedure.

Nelle intenzioni di Bruxelles, la nuova disciplina dovrà essere gradualmente estesa a una platea sempre più ampia di veicoli, come motocicli, camion e autobus. “La nostra proposta sosterrà la transizione dell’ecosistema industriale automobilistico verso la circolarità – ha dichiarato il commissario al mercato interno Thierry Breton – darà impulso all’industria del riciclo creando oltre 22mila posti di lavoro e migliorerà il funzionamento del mercato unico”. “Questo nuovo approccio – ha aggiunto il commissario all’ambiente Virginius Sinkevicius – renderà l’industria automobilistica europea più sostenibile e resiliente, ridurrà la dipendenza dalle materie prime primarie e dall’energia, stimolerà il settore del riciclaggio dell’UE e migliorerà i mercati dei pezzi di ricambio usati e dei materiali secondari”.

Come già per gli imballaggi, anche in questo caso il regolamento andrà a sostituire una direttiva già esistente, e una volta approvato da Consiglio e Parlamento introdurrà misure immediatamente applicabili in tutti gli Stati membri. Garantendo, secondo stime di Bruxelles, una riduzione annua di 12,3 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 entro il 2035 e una migliore valorizzazione di 5,4 milioni di tonnellate di materiali, oltre al maggiore recupero di materie prime critiche. Anche perché, sottolinea la Commissione, il processo di elettrificazione in corso è destinato a trasformare il settore automobilistico nel più grande consumatore di materie prime critiche utilizzate nei magneti permanenti dei motori e-drive in Europa. Il regolamento “farà in modo di riciclare e riutilizzare il maggior numero possibile di questi materiali – ha chiarito Timmermans – dando nuova vita ai componenti delle nostre auto”.

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