I decreti end of waste servono a stabilire quando, al termine di un processo di trasformazione, i rifiuti diventano nuova materia prima, o meglio materia prima secondaria, pronta per essere reimmessa nei cicli produttivi in sostituzione dei materiali vergini. Sono in sostanza la veste giuridica del riciclo, un’attestazione della qualità dei processi di recupero. Ma a che punto è la disciplina italiana sulla cessazione della qualifica di rifiuto? E basta il solo end of waste a tenere in piedi le filiere italiane del riciclo?