Redazione Ricicla.tv
19/05/2017

Giro d’Italia Ride Green: la partenza di Reggio Emilia

Ultimo aggiornamento: 7 Maggio 2017 alle 19:05

Anche Reggio Emilia si tinge di rosa grazie all’edizione numero cento del Giro d’Italia. La tredicesima tappa, 167 km dal cuore dell’Emilia-Romagna a Tortona, ha visto come sempre la partecipazione di tantissimi appassionati delle due ruote fare il tifo per i propri beniamini, senza dimenticarsi, però, di rispettare l’ambiente. Oltre al rosa, infatti, uno dei colori più importanti del giro anche quest’anno è il verde di Ride Green, il progetto di sostenibilità ambientale promosso da RCS Sport e da E.R.I.C.A. Soc. Coop e la partnership, tra gli altri, di Ricicla.tv che dopo la grande partenza in Sardegna, ad Alghero, e il caratteristico arrivo pugliese di Alberobello, racconta il cuore emiliano del bel Paese in attesa dello storico taglio del traguardo di questo Giro numero 100 nel capoluogo meneghino.

In tutte le 21 tappe della corsa ci sono dei volontari che aiutano i tifosi presenti nei village di arrivo e partenza a gettare correttamente i propri rifiuti nei relativi bidoncini di organico, carta, alluminio, plastica e vetro. C’è chi riesce a conferirli i rifiuti senza problemi e chi ha bisogno di una mano, ma soprattutto dimostrano di essere attenti ai temi legati alle buone pratiche di raccolta differenziata e riciclo, anche i campioni su due ruote.

I numeri dell’iniziativa lasciano già pronosticare che quello di Milano sarà un arrivo trionfale anche sotto il profilo ambientale: poco più di 43 le tonnellate di rifiuti raccolti dai volontari di Erica, l’89% dei quali in maniera differenziata: 1 tonnellata di plastica, quattro di organico, ben 32 tonnellate di carta e cartone verranno avviate a riciclo e torneranno così a nuova vita.

Ride Green, che punta anche a diffondere attraverso lo sport una vera e propria cultura del riciclo e della gestione dei rifiuti, è un progetto che vede il coinvolgimento anche delle amministrazioni locali e delle aziende di gestione dei rifiuti dei territori coinvolti. Territori nei quali le buone pratiche già non mancano.

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