REPowerEU, più rinnovabili e meno burocrazia per dire addio al gas russo

di Redazione Ricicla.tv 18/05/2022

Presentato REPowerEU, il pacchetto di proposte per ridisegnare il sistema energetico in UE e tagliare la dipendenza dalle fonti fossili d’importazione. Pannelli obbligatori sui tetti, più biometano e idrogeno e un taglio netto alla burocrazia. Von der Leyen: “Una ricarica rapida per il Green Deal europeo”

Pannelli fotovoltaici obbligatori sui tetti degli edifici, più biometano e idrogeno entro il 2030, meno ostacoli burocratici a impedire le installazioni necessarie a sostituire l’energia rinnovabile a quella generata da fonti fossili. Rilanciando la lotta alla crisi climatica e, al tempo stesso, mettendo fine alla dipendenza dell’Unione Europea dai combustibili russi, un’arma “economica e politica” che costa ai contribuenti europei quasi 100 miliardi di euro all’anno. È una manovra ambiziosa, dal valore stimato in oltre 200 miliardi di euro, quella lanciata oggi dalla Commissione europea con REPowerEU, il piano che punta a ridisegnare il sistema energetico dell’UE alla luce delle turbolenze scatenate dall’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo. “La guerra di Putin sta sconvolgendo il mercato energetico globale. Mostra quanto dipendiamo dai combustibili fossili importati – ha dichiarato la presidente della Commissione Ursula Von der Leyen – possiamo sostituire i combustibili fossili russi lavorando su tre livelli: dal lato della domanda, con il risparmio energetico. Dal lato dell’offerta, diversificando le nostre importazioni di energia dai combustibili fossili e accelerando la transizione verso l’energia pulita. Abbiamo già gettato le basi per poterci riuscire” ha detto Von der Leyen ricordando come REPowerEU si ponga in continuità rispetto alle iniziative già messe in campo nell’ambito del Green Deal per puntare alla neutralità climatica dell’UE entro il 2050.

La risposta alle due emergenze che ad oggi dominano l’azione politica dell’UE, quella energetica e quella climatica, passerà infatti soprattutto dalla capacità dell’Europa di ridurre la propria dipendenza dalle fonti fossili. A partire da quelle d’importazione russa. Anche su questo fronte, ha ricordato Von der Leyen, un pezzetto di strada è stato già percorso. “Abbiamo gradualmente eliminato il carbone – ha detto – oppure, se guardiamo al gas: l’anno scorso, il 40% del gas importato in Unione Europea è stato importato dalla Russia. Già quest’anno, ad aprile, eravamo scesi al 26%. Quindi si sta andando nella giusta direzione, ma dobbiamo accelerare”.

Un’accelerazione che secondo le stime della Commissione richiederà investimenti pubblici e privati per non meno di 210 miliardi di euro da qui al 2027, per sostenere i quali sono da subito disponibili 225 miliardi di prestiti a valere sul Recovery and Resilience Facility, lo strumento finanziario nato per supportare l’attuazione dei piani nazionali di ripartenza post covid, che nelle intenzioni di Bruxelles dovranno essere integrati con appositi capitoli dedicati alle priorità individuate da REPowerEU. La prima parola d’ordine è: risparmio, “il modo più rapido ed economico per affrontare l’attuale crisi energetica” ha spiegato Von der Leyen. La proposta della Commissione è quella di rafforzare le misure di efficienza energetica a lungo termine già in atto, a partire un aumento dal 9% al 13% dell’obiettivo vincolante di efficienza introdotto nell’ambito del pacchetto ‘Fit for 55’. Ma in un’apposita comunicazione Bruxelles ha anche dettagliato una serie di cambiamenti comportamentali a breve termine rivolti agli Stati membri che potrebbero ridurre del 5% la domanda di gas e petrolio, incoraggiando anche l’adozione di leve fiscali come l’IVA agevolata per sistemi di riscaldamento, isolamento termico e per elettrodomestici efficienti.

Secondo step del piano la diversificazione degli approvvigionamenti, con l’adozione di una strategia per la costruzione di partnership a lungo termine con i fornitori internazionali e la costituzione della nuova piattaforma volontaria per gli acquisti congiunti, mentre resta ancora lontana la nascita di un meccanismo d’acquisto unico a livello UE, sul modello di quello nato per i vaccini covid. “I 27 leader di governo dell’UE – ha spiegato Von der Leyen – hanno deciso di istituire una piattaforma per l’acquisto congiunto di gas, GNL e idrogeno. Come parte del nostro piano REPowerEU, proponiamo una via operativa da seguire, con un meccanismo di appalto congiunto e un’azione di sensibilizzazione comune nei confronti dei paesi fornitori. In questo modo possiamo garantire le importazioni di energia di cui abbiamo bisogno senza concorrenza tra i nostri Stati membri” ha spiegato la presidente della Commissione.

Ma il capitolo più ambizioso del piano è senza dubbio quello delle rinnovabili, con Bruxelles decisa ad alzare l’asticella fissata nel pacchetto ‘Fit for 55’, portando dal 40 al 45% il target al 2030. Solare, idrogeno e biometano le fonti individuate come strategiche per accelerare il raggiungimento dell’indipendenza energetica a basse emissioni. Un percorso che passa per lo snellimento delle procedure burocratiche che frenano il rilascio delle autorizzazioni. Oltre a una raccomandazione rivolta agli Stati membri, la proposta della Commissione prevede una serie di emendamenti alla direttiva rinnovabili per accelerare il permitting attribuendo alle nuove installazioni il carattere di ‘interesse pubblico prevalente’. Gli Stati membri dovranno indicare inoltre aree dedicate a basso rischio ambientale nelle quali garantire iter autorizzativi più brevi e rapidi Per il solare fotovoltaico si prevede il raddoppio della capacità entro il 2025 e un obiettivo di 600 GW entro il 2030. Per riuscirci la Commissione propone l’introduzione dell’obbligo di installazione di pannelli su tutti i nuovi edifici commerciali e pubblici a partire dal 2025 e per i nuovi edifici residenziali dal 2029. Per l’idrogeno si propone un target di 10 milioni di tonnellate di produzione domestica e 10 di importazione da raggiungere entro il 2030, mentre al capitolo biometano viene proposto un piano d’azione per raggiungere i 35 miliardi di metri cubi di produzione entro il 2030.

“Abbiamo già intrapreso una trasformazione del nostro sistema energetico per diventare climaticamente neutrali – ha ricordato Ursula Von der Leyen – il nostro famoso Green Deal europeo. E questo era già ambizioso. Ma oggi stiamo portando la nostra ambizione a un altro livello per assicurarci di diventare indipendenti dai combustibili fossili russi il più rapidamente possibile. Questo è REPowerEU. REPowerEU ci aiuterà a risparmiare più energia, accelerare l’eliminazione graduale dei combustibili fossili e avviare investimenti su una nuova scala. Una ricarica rapida per il nostro Green Deal europeo”.

1 Commento su "REPowerEU, più rinnovabili e meno burocrazia per dire addio al gas russo"

  1. Salvatore civaro ha detto:

    FINALMENTE UNA INIZIATIVA CHE CI PORTERÀ VERAMENTE A NON ESSERE + SCHIAVI DEI PAESI FORNITORI DI GAS E PETROLIO!!! CON QUESTO PROVVEDIMENTO SI FA IN MODO CHE ABBIAMO BISOGNO DI ENERGIA FOSSILE SOLO PER PARTICOLARI AZIENDE, COME QUELLE DEL VETRO, ACCIAIERIE ECC. E FORSE CE LA POTREMMO FARE CON IL GAS CHE L’ITALIA RIESCE A PRODURRE, ABOLENDO I TANTI STUPIDI VETI SU TALE ARGOMENTO

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