Riciclo della carta, Nomisma: “Con il PNRR investimenti al Sud crescono tra 10 e 11%”

di Luigi Palumbo 08/04/2024

I progetti PNRR dedicati al riciclo di carta e cartone genereranno nelle regioni del Sud un aumento degli investimenti compreso tra il 10 e l’11%. Lo ha rilevato Nomisma in un’analisi presentata a Salerno in occasione della giornata di apertura della Paper Week 2024 di Comieco. Vincenzo De Luca: “Ora il governo sblocchi fondi FSC”. Che serviranno anche allo smaltimento delle ecoballe


Un leva per gli investimenti privati, con 28 interventi tra nuovi impianti e ammodernamento di strutture esistenti, capaci di generare maggiore occupazione e di contribuire a ridurre il gap tra le regioni meridionali e il resto d’Italia in termini di raccolta differenziata e riciclo. Saranno questi gli effetti dei finanziamenti PNRR dedicati ai ‘progetti faro’ di riciclo della carta e del cartone, secondo uno studio realizzato da Nomisma e presentato a Salerno nella giornata di lancio della Paper Week 2024, la campagna promossa dal consorzio Comieco per raccontare e celebrare la filiera cartaria nazionale. “Al Sud – ha spiegato Francesco Capobianco di Nomisma – andrà il 47% dei contributi della linea PNRR dedicata a cartiere, cartotecniche e impianti di trattamento dei rifiuti”, pari a 49,3 dei 106 milioni di euro complessivamente assegnati dal PNRR alla filiera cartaria. I contributi, chiarisce l’istituto di ricerca, mobiliteranno investimenti per 109,5 milioni di euro, con un tasso di crescita annuale nel periodo 2024-2030 calcolato da Nomisma tra il 10 e l’11%, con picchi del 13% e 14% rispettivamente in Campania e Sicilia, mentre in assenza del PNRR la crescita degli investimenti nel Mezzogiorno si sarebbe invece fermata tra il 7 e l’8%. Investimenti che avranno “impatti positivi anche a livello occupazionale” ha aggiunto Capobianco, con un tasso di crescita dei dipendenti che se per le cartiere passerà dal 4 al 5% annuo, per gli impianti di trattamento dei rifiuti aumenterà invece di oltre il 50%, dal 6 al 10%.

Sul fronte della raccolta e riciclo di carta e cartone, dicono insomma i numeri di Nomisma, il PNRR è pronto a tenere fede allo spirito originario dell’intesa siglata con l’Ue, imprimendo un’accelerazione netta alla chiusura del divario che separa le regioni meridionali e le più virtuose performance del centro nord. “A livello nazionale siamo oltre il 90% di riciclo degli imballaggi in carta e cartone, al di sopra dell’obiettivo dell’85% al 2030 – ha ricordato Alberto Marchi, presidente di Comieco – ma a sud c’è ancora un gap quantitativo e qualitativo rispetto al nord”. Secondo stime del consorzio, nelle regioni del mezzogiorno mancano infatti all’appello almeno 400mila tonnellate di materiali riciclabili, più della metà delle 700mila che ancora oggi sfuggono ai sistemi di raccolta nazionali. Campania, Puglia e Sicilia le regioni chiamate a recuperare i maggiori ritardi. “Parliamo di centinaia di migliaia di tonnellate di materiali – chiarisce il presidente di Utilitalia Filippo Brandolini – che richiedono di potenziare anche e soprattutto il sistema a valle della raccolta, con impianti di selezione e di riciclo. Occorre monitorare l’impatto del PNRR su questo fronte, ma occorre anche verificare la disponibilità di impianti di chiusura del ciclo, capaci di valorizzare energeticamente gli scarti della selezione e della lavorazione in cartiera. Impianti che oggi consentono di evitare il ricorso alla discarica ma che nelle regioni meridionali sono ancora insufficienti”.

A fare da apripista l’esperienza virtuosa di Salerno, sede di uno dei principali distretti cartari nazionali, distintasi negli ultimi anni per le buone pratiche di gestione dei rifiuti – “come la distribuzione dei sacchetti di carta per la raccolta differenziata”, ricorda Marchi. “Con il 73% di raccolta Salerno è all’avanguardia non solo nel meridione ma in tutta Italia – commenta il presidente della Regione Campania ed ex sindaco Vincenzo De Luca – un modello da segnalare al resto del paese, modello che intorno alla raccolta della carta e del cartone ha saputo costruire un sistema industriale di riciclo”. Una vera e propria filiera circolare ‘a km zero’, anche per questo destinataria dell’inedito titolo di capitale del riciclo di carta e cartone, conferito per la prima volta nell’ambito della Paper Week.

Il rilancio del sud non passa solo per il potenziamento della raccolta e riciclo dei rifiuti di carta, naturalmente, ma richiede un’accelerazione per tutte le principali frazioni di rifiuti urbani riciclabili. Anche se gli ultimi dati di ISPRA indicano che il divario tra nord (71,8%), centro (61,5%) e sud (57,5%) si va assottigliando, il gap resta infatti ancora ampio, con il mezzogiorno lontano quasi dieci punti dall’obiettivo del 65% che la legge nazionale chiedeva di centrare nel 2012. “Crediamo che la raccolta al sud possa crescere quantitativamente ma soprattutto qualitativamente – ha sottolineato il vice direttore generale di CONAI Fabio Costarella – ci sono comuni che fanno già molto bene, ma anche enormi potenzialità inespresse, soprattutto nelle realtà di maggiore dimensione. Abbiamo da poco lanciato un nuovo piano con tutti i consorzi di filiera sulle sette città metropolitane del centro sud, da Roma a Palermo. Crediamo che 2024 e 2025 possano essere per loro gli anni della svolta – ha detto – siamo convinti che queste realtà possano incrementare la raccolta e che qualcuno che ci è già vicino possa anche raggiungere e superare l’obiettivo del 65%”.

L’incremento della raccolta, per quanto auspicabile, non potrà però prescindere dalla disponibilità di una rete adeguata di impianti di trattamento. Altrimenti “finiamo nel paradosso dell’efficienza, per effetto del quale chi più si impegna è costretto a pagare anche il prezzo più salato”, ha chiarito De Luca, tornando a stigmatizzare i ritardi del governo nella sigla dell’accordo di coesione che dovrebbe sbloccare 6 miliardi di euro di fondi per la Campania. “Stiamo parlando del ciclo 2021-2027, il che significa che abbiamo perso già quattro anni” ha detto, ricordando che ai fondi FSC sono legati anche diversi interventi in materia ambientale “dal piano di smaltimento delle ecoballe alla realizzazione della diga di Campolattaro. Auguriamoci di arrivare alla fine di questo calvario nelle prossime settimane”.

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