Rifiuti, Bonavitacola: “Nel 2024 cancelliamo la sanzione europea”

di Luigi Palumbo 03/01/2024

Undici nuovi impianti per 220 milioni di euro. È il piano ambizioso lanciato nel 2016 dalla Regione Campania per colmare i deficit di trattamento dei rifiuti organici da raccolta differenziata. “Siamo a metà strada”, spiega il vice presidente Fulvio Bonavitacola secondo cui “nel corso dell’anno riusciremo a cancellare l’intera sanzione europea”


“Credo che nel corso dell’anno riusciremo a cancellare l’intera sanzione“. Secondo il vice presidente e assessore all’Ambiente della Regione Campania Fulvio Bonavitacola il 2024 potrebbe essere l’anno della chiusura definitiva del contenzioso europeo sui rifiuti che dal 2015 è costato ai contribuenti campani 120mila euro al giorno in sanzioni. Cifra che lo scorso anno è stata ridotta di un terzo grazie all’attivazione dell’impianto di trattamento delle ecoballe a Caivano, e che dopo l’avvio dell’impianto gemello di Giugliano sarà tagliata di un ulteriore terzo. Ma per l’eliminazione definitiva, spiega Bonavitacola, “dobbiamo convincere la Commissione Ue che sulla realizzazione degli impianti per i rifiuti organici stiamo lavorando seriamente”.

La Campania resta una delle regioni con il più ampio deficit di trattamento per la frazione organica da raccolta differenziata. A che punto è il piano per la realizzazione degli impianti lanciato nel 2016?

“Abbiamo stimato che con una buona raccolta differenziata raggiungeremmo l’autonomia impiantistica realizzando impianti per una capacità compresa tra le 700 e le 750mila tonnellate l’anno. Abbiamo lanciato un programma ambizioso per colmare questo deficit e ora siamo a metà strada. Abbiamo 11 impianti in fase di realizzazione, in parte con cantieri già avviati e in parte in stato molto avanzato. Li voglio ricordare: Afragola, Pomigliano, un impianto importante a Napoli est che sarà il primo impianto moderno di trattamento dei rifiuti nella storia della città, poi uno nello stir di Tufino e un cantiere in fase di avvio a Marigliano. Poi ancora, in provincia di Caserta, Cancello Arnone e Casal di Principe, ad Avellino Chianche e Teora, Casalduni a Benevento e un adeguamento dell’impianto di Eboli in provincia di Salerno”.

Siamo a metà strada, diceva. Per arrivarci però ci sono voluti otto anni.

“I dati dell’Agenzia nazionale per la coesione dicono che per gli impianti di trattamento dei rifiuti dal valore superiore ai 10 milioni di euro (e tutti gli impianti citati li superano) la media nazionale, in termini di tempi di realizzazione, è ahimè compresa tra i dieci e i quindici anni. Ora, è vero che noi siamo partiti nel 2016, ma voglio ricordare che lo abbiamo fatto con un interpello, sollecitando cioè l’adesione e la disponibilità delle amministrazioni locali senza calare dall’alto gli impianti. Il problema semmai è che veniamo da anni di ‘impiantofobia’. Le comunità locali sono diffidenti, hanno paura, il che condiziona le scelte delle amministrazioni. Che dal canto loro sbagliano ad assecondare fobie e luoghi comuni e che dovrebbero invece assumersi la responsabilità delle scelte strategiche. Resta il fatto che, in questo contesto di difficoltà, il nostro programma, che cuba circa 220 milioni di euro, resta un unicum a livello nazionale”.

A rallentare la realizzazione degli impianti ci si mette anche la burocrazia…

“In Italia le procedure sono farraginose. Quella di Napoli est è una storia emblematica. È stato necessario ripetere diverse volte le conferenze dei servizi, con veti e ostracismi a volte illogici e irrazionali della Soprintendenza, anche se l’impianto non lo stiamo realizzando a Piazza del Plebiscito ma nell’area del depuratore. Tuttavia restiamo proiettati sull’obiettivo”.

Anche perché resta da sciogliere il nodo delle sanzioni quotidiane che dal 2015 paghiamo all’Ue.

“La famosa sanzione europea da 120mila euro al giorno, che abbiamo ridotto di un terzo con l’attivazione dell’impianto ecoballe di Caivano e che ridurremo di un ulteriore terzo con quello di Giugliano, è legata per l’ultimo terzo proprio al convincimento, da parte della Commissione europea, che sulla realizzazione degli impianti per i rifiuti organici stiamo lavorando seriamente”.

Che tempi vi siete dati per finalizzare le interlocuzioni con l’Ue?

“Già nei prossimi mesi definiremo un accordo per la cancellazione della seconda frazione. Credo che nel corso dell’anno riusciremo a chiudere l’intera sanzione”.

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