Coniugare lo snellimento burocratico e fiscale per le imprese di settore con le necessità di salvaguardia ambientale e contrasto degli illeciti: questo l’obiettivo principale del processo di riforma (tuttora in corso) dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali, organo del Ministero dell’Ambiente presso cui sono obbligate ad iscriversi le imprese operanti nei settori del trasporto, del commercio e dell’intermediazione di rifiuti, nonché quelle impegnate in attività di bonifica dei siti inquinati. La riforma, partita tra il giugno e l’agosto del 2014 con la pubblicazione del nuovo regolamento, sta procedendo con l’adozione di una serie di delibere stilate dal Comitato Nazionale dell’Albo. Un iter complesso, che va dall’informatizzazione degli adempimenti alla responsabilizzazione e qualificazione delle imprese, senza perdere di vista l’obiettivo primario dell’Albo, ovvero quello di garantire trasparenza, legalità e tutela dell’ambiente nelle complesse operazioni di gestione dei rifiuti. In un’intervista esclusiva al presidente dell’Albo Eugenio Onori, Ricicla ha fatto il punto sullo stato dell’arte della riforma, chiarendo alcuni degli aspetti più sensibili: dalla figura del responsabile tecnico dell’azienda (cui la nuova disciplina conferisce un ruolo centrale) agli adempimenti per le imprese che operano nel campo dei trasporti transfrontalieri, fino alle recenti delibere che dispongono l’accorpamento di alcune categorie d’iscrizione. «Con semplificazioni come quelle messe in campo – spiega Onori – garantiremo risparmi per mezzo milione di euro, snellendo burocrazia ed adempimenti per le imprese senza intaccare gli obiettivi di tutela ambientale».