«Chiediamo solo che vengano applicate leggi già scritte. Siamo stanchi di subire concorrenza sleale e perdite economiche. La nostra categoria e da tutelare. Non vogliamo neanche nuove disposizioni di legge o inasprimenti di pene come altri sindacati di categoria chiedono. Vogliamo semplicemente il rispetto delle regole già date per ottimizzare il lavoro dell’intera filiera». Così Alfonso Gifuni, presidente Car (Confederazione Autodemolitori Riuniti) sintetizza le ragioni di una giornata di protesta davanti palazzo Montecitorio e alla quale hanno partecipato altri sindacati di categoria: Cna, Arder e Airmet.
Un’unica voce per cinque richieste: fermare lo spropositato aumento delle radiazioni per esportazioni all’estero; fermare l’abbattimento del prezzo del rottame, in funzione anche dell’importazione di acciaio da Stati terzi; maggiori regole nelle filiere del fine vita per evitare comportamenti arbitrari a case costruttrici, acciaierie e frantumatori; dotare gli operatori del settore di Roma di autorizzazioni non più precarie; un Sistri riprogettato è più semplice da usare.
Dopo il sit-in, i promotori della manifestazione si sono riuniti in conferenza stampa ed hanno rappresentato le ragioni della loro protesta innanzi ad una platea di rappresentanti politici e istituzionali ringraziandoli per quanto fin qui fatto, e invitandoli a controllare che i risultati del lavoro svolto non vengano vanificati dalla mancata applicazione delle norme per le quali da anni il sindacato si batte.
Per Barbara Gatto, coordinatrice del dipartimento delle politiche ambientali Cna: «Appoggiare queste iniziative è un atto dovuto visto il grosso sforzo compiuto da chi, come la Confederazione degli autodemolitori, da anni si batte per una ottimizzazione del lavoro di un’intera filiera». Poi, la responsabile Cna insiste sull’importanza di un Sistri nuovo e più funzionale: «Un sistema di tracciabilità efficiente permetterebbe agli operatori di ottimizzare il proprio operato e abbattere la concorrenza sleale che, assieme alla crisi e all’importazione di metalli dall’estero, affossano l’economia del comparto. Come Cna abbiamo presentato osservazioni molto critiche al nuovo documento Sistri».
Ribattuta anche la questione dei recuperatori e autodemolitori romani rappresentati da Airmet. Il documento redatto da Car chiede che venga posta finalmente fine alla telenovela delle autorizzazioni che da trent’anni vengono concesse in regime di proroga costringendo gli impianti romani ad una situazione ai limiti della legalità e di difficile operatività. «Tutti conoscono la drammaticità dei 108 impianti della Capitale – spiega l’Ing. Grillo, presidente Airmet – condividere queste forme di protesta è un atto dovuto anche perché, qualora si riuscisse superare l’emergenza capitolina, rimarrebbero aperte molte altre questioni a rendere complicato il lavoro della categoria».
Rispetto alle criticità evidenziate dalle associazioni, si sono succeduti diversi interventi politici sintetizzati nell’invito da parte del vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri, a presentare una mozione nella quale tutti gli operatori insieme, chiedano l’applicazione di norme già scritte e approvate ma che ad oggi, nessuno si è ancora impegnato a far rispettare.
La Pomili Demolizioni Speciali S.R.L. ha partecipato al sit-in e vuole unirsi a quell’unica voce che chiede:
– di fermare lo spropositato aumento delle radiazioni per esportazioni all’estero,
– di fermare l’abbattimento del prezzo del rottame
– maggiori regole nelle filiere del fine vita per evitare comportamenti arbitrari a case costruttrici, acciaierie e frantumatori,
– di dotare gli operatori del settore di Roma di autorizzazioni non più precarie,
– un Sistri riprogettato.