Ben 99 progetti di bonifica, 183 conferenze dei servizi e 2673 ettari di suolo bonificato. Sono questi i dati snocciolati dal ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti nel corso dell’audizione innanzi alla commissione bicamerale d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti presieduta dall’onorevole Alessandro Bratti e svoltasi questa mattina presso palazzo San Macuto a Roma. In buona sostanza, la percentuale delle aree caratterizzate è pari al 98%; la percentuale delle aree sulle quali è già stato realizzato un progetto di messa in sicurezza/bonifica, pari al 93%. Risultati positivi specie se si considera che sono riferiti al solo 2014, ma il Ministro non ha mancato di sottolineare ancora parecchie “disattenzioni che rendono gli interventi sul territorio ancor più complicati”. Dito puntato soprattutto contro la scarsa partecipazione di alcune Regioni alle Conferenze dei Servizi, e ai gravi ritardi nell’emissione dei provvedimenti, a partire dalle valutazioni d’impatto ambientale
Sul piano nazionale di prevenzione del ciclo dei rifiuti, si parte da dati poco confortanti dal momento che nel 2014 in Italia si è registrato un aumento della produzione di rifiuti solidi urbani di 83mila tonnellate rispetto al 2013. Uno 0,3% che lo stesso Galletti ha confermato, segna un’inversione di tendenza rispetto al biennio 2012/2013. Rispetto alla questione il Ministro ha fatto presente di aver istituito “un tavolo di lavoro permanente (previsto dal programma) che valuti l’assegnazione di contributi economici a pubblici e privati promotori di iniziative finalizzate a contribuire alla riduzione dei rifiuti: i contributi sono in quota parte stanziati dall’Unione Europea. In più il Ministero ha stanziato ulteriori fondi a favore di università pubbliche e private che vogliano elaborare progetti di riduzione dello spreco alimentare, settore che nel 2015 sembra aver catalizzato molte attenzioni.
L’obiettivo, fissato dall’Europa, continua ad essere quello di ridurre al minimo le discariche innescando un circolo virtuoso “Che si lasci alle spalle – ha sottolineato Galletti – un passato fatto di abusi e sfregi all’ambiente”. Il Programma nazionale di prevenzione dei rifiuti, che ha recepito la direttiva 2008/98/Ce, è il primo documento di programmazione in tema di prevenzione dei rifiuti a livello centrale. È evidente che il programma può e deve essere rivisto e modificato alla luce degli eventuali cambiamenti normativi comunitari e nazionali nonché delle criticità riscontrate.
A margine dell’audizione c’è stato spazio per alcune domande. Una su tutte: se l’Italia si vedrà scontare la salatissima multa scattata in seno alla procedura di infrazione per lo smaltimento delle ecoballe campane. Il Ministro si è riservato di fornire documentazione dettagliata a riguardo all’esponente del Movimento Cinque Stelle che ha sollevato la questione anche perché la multa, potrebbe essere ridotta solo per una parte essendo scattata a seguito di una procedura di infrazione che riguarda numerose inadempienze dell’Italia rispetto alle direttive europee in materia di rifiuti.