Redazione Ricicla.tv
30/06/2017

Carta e cartone: boom della differenziata al Sud, ma serve più qualità

Ultimo aggiornamento: 1 Giugno 2017 alle 13:06

I numeri parlano chiaro: a trainare la ripresa della raccolta differenziata degli imballaggi di carta e cartone sono le regioni del Sud. Superando i 32 kg pro capite e facendo segnare un aumento del +8,6% sulla raccolta nel 2015, il Mezzogiorno ha infatti contribuito nel 2016 a più della metà della crescita nazionale, confermandosi vero e proprio motore della filiera. Questo il dato più significativo emerso dal 22esimo Rapporto annuale di Comieco (Consorzio Nazionale per il Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica) presentato oggi a Bari.

Un dossier che, dopo un periodo di relativa stagnazione, sancisce la ripresa del sistema nazionale di raccolta e avvio a riciclo degli imballaggi in carta e cartone. Se nel 2015 la raccolta nazionale era aumentata appena dello 0,5% sull’anno precedente, il 2016 ha invece fatto segnare una crescita consistente delle quantità di packaging cellulosico sottratti alla discarica e avviati a nuova vita. Oltre 3,2 milioni di tonnellate raccolte dai Comuni, per una media nazionale per abitante di 53,1kg e con un aumento del 3,3% sul 2015. Ciò significa, spiega il Consorzio, che rispetto allo scorso anno più di 100mila tonnellate di rifiuti in carta e cartone sono stati sottratti alle discariche. Guardando al dato per macroaree, riprende la sua corsa, dopo lo stop dello scorso anno, anche il Nord che, con un pro capite annuo di 63,3 kg, segna un +1,5%. Fa ancor di più il Centro con 65,6 kg per abitante e un +3%, grazie soprattutto alle performance prodotte nel Lazio.

Nonostante il boom della raccolta, in termini di quantità pro capite le regioni del Sud hanno dunque ancora da recuperare un gap di circa 10 kg per abitante rispetto alle altre aree del Paese. Senza dimenticare, sottolinea Comieco, che ad oggi visti i risultati raggiunti la vera sfida è ottenere e migliorare la qualità della raccolta, che nel 2016 ha registrato una percentuale di impurità superiore al 3%, mentre l’obiettivo è arrivare al 2%. «Nelle regioni del Sud siamo ormai vicini al 10% di crescita – commenta il direttore generale di Comieco Carlo Montalbetti – il doppio rispetto al 2015. Questo ci fa ben sperare – aggiunge – perchè immaginiamo che nel prossimo futuro le 600mila tonnellate di carta e cartone che stimiamo finiscano ancora in discarica potranno essere intercettate e valorizzate grazie al riciclo».

Una sfida, quella per il recupero dei materiali “perduti”, che negli ultimi anni il Comieco ha affrontato mettendo in campo strumenti come il “Piano per il Sud” e il “Bando Anci-Comieco”, che nel solo triennio 2014-2016 hanno messo a disposizione dei Comuni oltre dieci milioni di euro. «Si tratta di iniziative per migliorare sia la qualità che la quantità della raccolta – spiega il presidente del Consorzio, Piero Attoma – e coinvolgono tutte le regioni del Sud, soprattutto grandi centri come Napoli, Palermo, Catanzaro e Bari che hanno assolutamente bisogno di migliorare la media pro capite. Da qui il finanziamento, che punta tramite i Comuni a dotare le aziende specializzate di macchinari che siano in grado di selezionare meglio il materiale raccolto».

Proprio il capoluogo pugliese, che oggi ha ospitato la presentazione del rapporto, è uno dei migliori esempi di come la sinergia tra Consorzio, amministrazioni locali e aziende della raccolta e del riciclo possa aiutare a recuperare i gap del Mezzogiorno. «Oggi Bari è una delle migliori realtà in termini di raccolta di carta e cartone, non solo a livello meridionale ma anche a livello nazionale – osserva Gianfranco Grandaliano, Commissario AGER Puglia e vicepresidente Utilitalia – anche perchè tra raccolta e impianti di trattamento, sul fronte della carta abbiamo raggiunto un proficuo equilibrio tra settore pubblico e privato. Grazie all’istituzione dell’Agenzia regionale per i rifiuti ci auguriamo di poter applicare questo modello all’intero sistema regionale, chiudendo il ciclo rifiuti e dando ai cittadini non solo benefici ambientali, ma anche economici con la riduzione della Tari».

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