Cento chili in più a testa in dieci anni. A tanto ammonta l’aumento della raccolta differenziata in Italia nel periodo che va dal 2004 al 2014, secondo quanto riportato dall’Istat nel capitolo dedicato all’ambiente dell’ultimo dossier “Noi Italia”. Raccolta differenziata passata dai 122,5 kg pro capite del 2004 ai 220,5 del 2014 e che, spiega l’Istat, nel 2014 si è attestata al 45% su base nazionale, raggiungendo con sei anni di ritardo l’obiettivo previsto dalla normativa italiana per il 2008. Emilia Romagna prima per quantità di rifiuti raccolti in maniera differenziata (351 kg pro capite), seguita dalla provincia autonoma di Trento (335,7 kg). Quest’ultima, insieme al Veneto (307 kg di differenziata pro capite), ha raggiunto e superato il target di legge del 65% previsto per il 2012.
“Al fine di ridurre gli effetti negativi della produzione dei rifiuti sulla salute umana e sull’ambiente – spiega il dossier – la frazione di rifiuti raccolti conferita in discarica deve essere residuale“. Stando ai dati raccolti da Istat, lo smaltimento in discarica in Italia è passato dai circa 314 kg per abitante del 2005 ai 153 del 2014. Su base regionale, nel 2014 le regioni con le migliori performance in termini di quantità di rifiuti urbani smaltiti in discarica sul totale dei rifiuti urbani raccolti sono risultate essere la provincia autonoma di Bolzano (24,3 kg pro capite smaltiti), il Friuli (27,4 kg) e la Lombardia (33,1 kg). In testa alla classifica il Molise con 428 kg pro capite smaltiti in discarica. Dato singolare, visto che nel 2014 lo stesso Molise ha raccolto complessivamente circa 386 kg di rifiuti pro capite, meno di quanti ne siano finiti in discarica. Segno che le discariche molisane hanno “importato” rifiuti urbani prodotti in altre regioni. Situazione “critica” in Sicilia dove, spiega Istat, oltre l’80% dei rifiuti (387,7 kg a testa nel 2014) finisce negli sversatoi.
In leggera flessione a livello nazionale la quantità di rifiuti urbani complessivamente raccolta, passata da 546 kg per abitante del 2005 ai 491 kg del 2013 ed ai 487 del 2014. Con 348 kg pro capite la Basilicata è la regione che nel 2014 ha raccolto meno rifiuti urbani (in calo rispetto ai 359 kg del 2013). All’opposto, Emilia-Romagna (636 kg) e Toscana (600 kg) sono i primi produttori, con livelli oltre i 600 kg e in crescita. “La raccolta differenziata è un fattore strategico per la corretta gestione dei rifiuti – scrive l’Istat nel dossier – superare il problema legato alla gestione dei rifiuti è possibile riducendone a monte la produzione e la pericolosità, anche nelle fasi di crescita economica, attuando misure volte al recupero delle maggiori quantità“.